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Scarichi oltre il limite. Blocco per 14 concerie. Negli ultimi mesi Medio-Chiampo ha registrato il superamento dei livelli e fermato per tre giorni i conferimenti

La decisione interessa 14 aziende. È stata presa per lo sforamento di alcuni limiti risultati dai controlli degli scarichi dell’acqua delle concerie, dalla società Medio Chiampo, che gestisce il ciclo idrico integrato a Montebello, Zermeghedo e Gambellara, e che da ottobre ha provveduto alla sospensione di queste attività.

E questa è una delle preoccupazioni sollevate dalle organizzazioni sindacali che ha portato la Uiltec-Uil a scrivere al Consiglio di Bacino Valle del Chiampo, perché vengano affrontate in maniera decisa una serie di situazioni legate alla depurazione, con l’auspicio che i due enti gestori Acque del Chiampo e Medio Chiampo arrivino a creare una unica società quanto prima. «I picchi di produzione hanno fatto superare alcuni parametri come cloruri e altri a 14 aziende di Montebello e Zermeghedo – spiega Massimo Zordan, segretario Uiltec Uil -; molte aziende si sono dotate di impianti di pretrattamento, ma le sospensioni hanno coinvolto intere attività legate al “bagno e tintura” delle pelli. Alcune concerie si sono quindi trovate in difficoltà nel rispondere ai clienti sui tempi di consegna, ci sono lavorazioni per conto terzi con consegna a breve, e stanno perciò valutando una riduzione delle produzioni. Sarebbero inevitabili le ripercussioni sul personale. Parliamo di oltre 500 posti di lavoro. I lavoratori si sono quindi rivolti a noi, per capire quali siano le prospettive e se si possa trovare a breve una soluzione. Per far fronte alle sospensioni infatti le aziende hanno fatto ricorso a giornate di ferie. Ora si teme per i posti di lavoro».Sulla questione parametri degli scarichi della concia la scorsa settimana ad Arzignano Arica ha convocato un confronto con i tre enti gestori, Acque del Chiampo, Medio Chiampo e Avs, Regione e Arpav. «I parametri di scarico nel tubone sono a norma ma al limite – spiega il presidente di Arica Antonio Mondardo – e quindi una certa preoccupazione c’è. Al rientro dalla pausa estiva le produzioni sono aumentate e le lavorazioni hanno subito alcuni cambiamenti importanti. Questo però deve comunque permettere ai depuratori di funzionare correttamente. Ben vengano gli aumenti di produzione ma devono essere ambientalmente sostenibili. C’è la necessità di lavorare insieme tra aziende di depurazione e imprese. Non si può mettere a rischio il sistema».«La situazione ora è rientrata rispetto ad ottobre – spiega il presidente di Medio Chiampo Giuseppe Castaman – in quel momento abbiamo dovuto prendere un provvedimento contingente e urgente per le aziende perché la produzione era ripresa in maniera massiccia, con aumenti per ogni conceria del 10-20-30%, ma l’impianto, che ha una capacità depurativa di 9mila metri cubi al giorno, non era in grado di reggerlo. Ora invece sono state sanzionate solo le aziende che hanno superato i parametri. A dicembre un paio a settimana, in alcuni casi i provvedimenti hanno riguardato le stesse più volte. Ma è previsto da regolamento lo stop di 3 giorni agli scarichi per il superamento dei parametri. Del resto noi dobbiamo far funzionare l’impianto di depurazione. E dobbiamo far rispettare regole e parametri a fronte dei controlli di Arica, Arpav e Regione. Non possiamo mettere a rischio un sistema a servizio di tutti gli utenti. A gennaio abbiamo deciso per questo di costituire la consulta degli imprenditori con la partecipazione del Distretto della Pelle. Dovrà essere una sorta di cabina di regia per concordare le politiche di produzione e fare chiarezza su molti aspetti. Non possiamo consentire aumenti di produzione ad alcune aziende a danno di altre. Altrimenti si ferma tutto. Capisco le preoccupazioni dei lavoratori ma dobbiamo garantire la funzionalità del sistema. E far rispettare i parametri per evitare l’intervento degli enti di controllo».

Il Giornale di Vicenza – 29 dicembre 2015 

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