Dalla scuola ai ministeri, dalla sanità alle Forze di polizia si apre così una nuova stagione di maxireclutamenti nella Pa, con i bandi straordinari previsti dalla Manovra di Bilancio 2019 e i piani di reclutamento ordinario.
A fare la parte del leone il pianeta della scuola, dove ci sarà spazio per l’ingresso di circa 66mila insegnanti.
Per questi ultimi sono attesi due concorsi entro l’estate, come anticipato dal Sole 24 Ore del 15 aprile. Il primo per reclutare circa 17mila insegnanti da inserire nelle scuole dell’infanzia e primaria. Il secondo – con oltre 48mila cattedre in palio – per gli istituti secondari di primo e di secondo grado.Le prove dovrebbero essere a partire dall’autunno e le assunzioni da settembre 2020.
Numeri rilevanti per mettere in pratica il turnover e svecchiare un corpo docente tra i più anziani d’Europa (sei insegnanti italiani su dieci hanno più di 50 anni). Anche se – sottolineano i sindacati della scuola – ci sarà il rischio nell’immediato di allargare i buchi in organico con i pensionamenti all’orizzonte, soprattutto al Nord e per certe specializzazioni (sostegno, matematica). A settembre con la partenza dell’anno scolastico 2019/20 usciranno grazie a quota 100 circa 17mila tra docenti e personale Ata, che si aggiungeranno alle 21mila uscite già programmate in base alla legge Fornero, senza contare i circa 100mila posti liberi, tuttora coperti da supplenti.
«L’intesa con il Governo del 24 aprile – dice Lena Gissi, segretario generale Cisl scuola – è determinante per garantire l’avvio dell’anno scolastico. Si devono definire al più presto soluzioni per i tanti precari storici».
La manovra 2019 ha poi previsto oltre 33mila assunzioni straordinarie per Forze di polizia (6.150), Vigili del fuoco (1.500), università (1.000 ricercatori abilitati alla docenza), Ispettorato nazionale del lavoro (1.000), Inail (420 personale non dirigenziale) e diversi ministeri (circa 10mila ingressi). Mentre nelle scuole sono stati sbloccati oltre 11mila posti per gli addetti alle pulizie. Previsti poi diversi micro-inserimenti, come i 32 ingressi al Consiglio di Stato, i 27 alla Corte dei conti e i 26 al Tar.
Non tutte queste assunzioni straordinarie avverranno subito: ad esempio il potenziamento delle forze dell’ordine prevede poco più di mille new entry (su oltre 6mila) nel 2019, mentre il resto sarà reclutato entro il 2023.
Anche i vigili del fuoco arriveranno a blocchi: 650 dovrebbero essere inseriti da questo mese (è atteso il bando), 200 da settembre e 650 da aprile 2020.
La macchina dei concorsi pubblici, insomma, si è rimessa in moto, ma per produrre per intero i propri effetti ci vorrà del tempo. Anche perché la stessa legge di Bilancio ha previsto il blocco del turnover ordinario fino al 15 novembre di quest’anno per alcuni comparti della Pubblica amministrazione: Presidenza del consiglio dei ministri, Ministeri, enti pubblici economici e agenzie fiscali. Chi risulta vincitore di concorso e aspetta solo la chiamata dovrà quindi armarsi di pazienza.