Niente prescrizione breve (almeno per il momento), tempi più lunghi per la riduzione dei parlamentari, legge Comunitaria (quella per il 2010) che resta ancora nel limbo.
Al Senato arriva la legge di stabilità per il 2012, la ex Finanziaria un tempo madre di tutte le leggi, e con l’apertura della sessione di bilancio si ferma il cammino di tutti i disegni di legge in cantiere. Salvo rare deroghe ad alcuni Ddl che potrebbero essere concesse nel frattempo dalla presidenza di palazzo Madama alle commissioni, ma che in ogni caso si fermeranno alla porta dell’assemblea.
Si apre insomma ancora una volta in Parlamento una settimana al’insegna dei conti pubblici. Anche se le attenzioni di tutti, soprattutto dopo l’ultimo pressing arrivato da Bruxelles sia sulla tenuta della manovra che sull’imperativo della crescita, sono rivolte sul decreto sviluppo promesso dal Governo che però continua a restare una grande (e pericolosa) incompiuta. Per l’economia e l’occupazione, e naturalmente anche per la tenuta dei conti.
Per un mese circa, intanto, al Senato sarà la legge di stabilità 2012 a battere cassa: da domani la commissione Bilancio (alla quale sono stati assegnati in sede referente i provvedimenti, legge di stabilità e bilancio triennale 2012-2014) fisserà il calendario delle audizioni che riguarderanno Bankitalia, Corte dei conti, Istat e Cnel, poi dalla prossima settimana entrerà nel vivo della discussione e dell’esame degli emendamenti da consegnare poi all’assemblea. Intanto fin da domani tutte le altre commissioni sono chiamate a pronunciarsi per le parti di rispettiva competenza e a trasmettere i propri pareri alla Bilancio entro il 2 novembre. In commissione (quella per le politiche Ue) potrebbe esserci spazio soltanto per l’esame della Comunitaria 2010. Mentre l’assemblea – in attesa della prossima conferenza dei capigruppo – ha all’ordine del giorno in settimana la «Carta dei doveri della pubblica amministrazione» e il Ddl sulle funzioni dei magistrati ordinari dopo il tirocinio.
Se al Senato a tenere banco saranno pressoché esclusivamente i conti pubblici, la Camera avrà invece da oggi davanti a sé un calendario più articolato. Ma con almeno tre appuntamenti legati a filo doppio con la manovra d’agosto: i Ddl su pareggio di bilancio (commissioni Affari costituzionali e Bilancio), la delega per la riforma del fisco e dell’assistenza (Finanze e Affari sociali) su cui continuano le audizioni, quindi la finta abolizione delle Province proposta dal Governo (commissione Affari costituzionali).
Intanto in aula a Montecitorio si voterà il divieto di nascondere il volto con indumenti (non solo il burqa) in occasioni pubbliche con le modifiche alla legge in materia di cittadinanza. Mentre nelle commissioni promettono passi avanti la riforma dell’avvocatura, la Comunitaria 2011, le nuove norme anti-usura, forse anche il Ddl anticorruzione contestato dall’opposizione per la sua “timidezza” e per il grave ritardo nel ruolino di marcia ormai già accumulato.
ilsole24ore.com – 24 ottobre 2011