Superare il blocco del contratto e del turnover: è quanto chiedono i sindacati del pubblico impiego che hanno riunito a Roma i direttivi unitari. Alla luce del calo del personale e delle retribuzioni, i segretari generali Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa) hanno reclamato un nuovo contratto nazionale e nuovi contratti integrativi.
«Il modello», hanno spiegato, «va cambiato a partire da ogni singolo ente, permettendo ai lavoratori di decidere su materie strategiche come l’organizzazione del lavoro, la semplifi cazione, l’integrazione tra amministrazioni, la reinternalizzazione dei servizi, la valutazione, la qualifi cazione professionale». Per Cgil, Cisl e Uil serve «un contratto nazionale più forte che garantisca diritti omogenei e che spinga i processi di ridisegno istituzionale e amministrativo, innescando un circolo virtuoso tra razionalizzazione di spesa e tutela del potere d’acquisto dei lavoratori. Un Ccnl che insieme a un secondo livello di contrattazione produca risparmi e rilanci le retribuzioni: i salari dei lavoratori pubblici devono crescere, anche detassando il salario accessorio». Secondo i segretari generali «occorre un sistema di carriera più essibile, una cabina di regia su mobilità e tutela occupazionale nei processi di riordino, formazione permanente, certificazione delle competenze, nuovi profi li professionali, percorsi di stabilizzazione del precariato». Temi portanti di una piattaforma sindacale che nel mese di gennaio sarà discussa a livello regionale e territoriale e sulla quale, al termine della fase di consultazione i sindacati sfi deranno il governo «per una vera stagione di cambiamento per i lavoratori pubblici e per il paese». La decisione dei sindacati di accogliere la proposta del governo di aprire subito un tavolo di confronto per il rinnovo contrattuale è stata apprezzata dal ministro della funzione pubblica Gianpiero D’Alia. «Ci sembra che il sindacato intenda affrontare con spirito costruttivo e priorità chiare la riscrittura dei diritti e dei doveri dei lavoratori pubblici, ancorando al merito e alla produttività ogni possibile gratificazione di ordine professionale ed economico. Da parte mia c’è la massima disponibilità ad avviare subito il tavolo per l’accordo quadro e quindi per i rinnovi contrattuali». «Abbiamo tutto l’interesse al dialogo col sindacato», ha concluso il ministro, «se diventa protagonista attivo di un processo virtuoso di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni».
Fonte: Italia Oggi – 11 gennaio 2013