Tagli alla spesa delle Asl per 8 miliardi nel 2013-2014, una girandola di ticket per 2 miliardi anche su ricoveri e prestazioni sanitarie, i costi standard da applicare dal 2013
Ma da costruire rapidamente insieme alle Regioni sulla base dei risultati dei bilanci di quest’anno. Colpita duramente dalla manovra estiva, la sanità potrebbe finire nel tritacarne di nuovi tagli con l’anticipazione di una parte delle misure che dovrebbero scattare tra un anno. Gli impegni con la Ue e l’allarme crescente sulla tenuta della spesa pubblica, potrebbero infatti riportare in primo piano nell’agenda del nuovo Governo anche la spesa sanitaria.
Per Mario Monti e per la sua squadra la partita della sanità pubblica si potrebbe riaprire prestissimo. O per gestire i tagli già decisi e ora da applicare, o per aprire nuovi e delicatissimi fronti sulla spesa sociale nell’ipotesi di anticipare una parte delle manovre che dovrebbero cominciare a scattare dal 2013, come in questi mesi non s’è mai smesso di ragionare al ministero dell’Economia. Ipotesi che a questo punto, vista l’eredità lasciata da Silvio Berlusconi e il pressing della Bce e del Fmi, potrebbe diventare una delle priorità anche per il nuovo Governo.
Partita delicatissima, quella sull’assistenza sanitaria, con ricadute sociali potenzialmente pesantissime. La stessa decisione che sarà presa sul ministero della Salute – se mantenerlo autonomo con un ministro di “serie A” o se farlo diventare nuovamente un’appendice del super Welfare soltanto con un vice ministro come temono (e contestano) tutti i sindacati – potrebbe essere in qualche modo un segnale della considerazione che il Governo vorrà dare al settore. Anche se poi la decisione su eventuali nuovi tagli – visto come è andata in questi anni, col pallino della spesa sempre rimasto nelle mani dell’Economia – verrebbe presa comunque a prescindere dalle sorti del ministero della Salute.
Già per i prossimi mesi sono intanto previste precise scadenze da rispettare. Da luglio 2012 dovranno scattare i primi prezzi di riferimento per dispositivi medici, farmaci anche ospedalieri, beni e servizi, prestazioni sanitarie: l’obiettivo è di risparmiare 750 milioni l’anno. Dal 2013 scatterà per le farmaceutiche la compartecipazione del 35% sullo sfondamento della spesa per farmaci negli ospedali: se entro giugno non sarà stato emanato il regolamento di attuazione, Aifa e Regioni interverranno comunque per tagli fino a un miliardo. Altri 800 milioni di risparmi si attendono dal 2013 dal tetto di spesa per dispositivi medici e protesi.
Poi dovrà esserci una sventagliata di ticket a carico degli assistiti per 2 miliardi sui farmaci e su tutte le prestazioni sanitarie. In aggiunta agli 834 milioni che varranno il prossimo anno quelli varati in sostituzione del superticket sulla specialistica. Con altre due potenziali prospettive di riduzione della copertura assistenziale: un intervento sui Lea (i livelli essenziali di assistenza) e il taglio all’assistenza con la delega all’esame della Camera. Insomma, una partita tutta in salita per il ministro (o vice) che verrà.
di Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore) – 14 novembre 2011