Un’ondata di decreti per l’attuazione della legge di Stabilità 2016. Sono almeno 72 i provvedimenti che dovranno essere adottati da palazzo Chigi e dai diversi ministeri per rendere operative le previsioni contenute nella legge n. 208/2015. Vale a dire una media di uno ogni cinque giorni, festività e vacanze incluse.
I carichi maggiori pendono sulla presidenza del consiglio, che dovrà emanare 15 decreti, e sul ministero dell’economia, chiamato a redigere 14 provvedimenti e a collaborare alla stesura di altri 23 (tra cui 4 con l’Interno, 4 con il Lavoro, 5 con i Beni culturali, 5 con la Salute, 4 con le Infrastrutture e altri 4 con lo Sviluppo economico). Senza dimenticare gli atti amministrativi che serviranno per completare il quadro attuativo, per esempio i provvedimenti dell’Agenzia delle entrate, delle Dogane-monopoli, della Consob e del Cipe, così come gli «input» richiesti a ordini professionali (Notariato), Authority (Energia, Agcom) e onlus (Unione italiana ciechi).
Insomma, un percorso impegnativo per l’esecutivo e per l’apparato burocratico, con le prime scadenze che arrivano già alla fine del corrente mese. Entro il 31 gennaio un dpcm dovrà istituire presso il Mef la Commissione tecnica per i fabbisogni standard, formata da 11 componenti (non retribuiti) designati dai diversi ministeri, dall’Istat, dall’Anci, dalle aree vaste e dalle regioni. Scadenza al 31 gennaio 2016 anche per il decreto Mef che metterà in pratica il nuovo giro di vite sui compensi spettanti ai centri di assistenza fiscale. Il taglio è di 380 milioni di euro complessivi da qui al 2020. Nello specifico, 40 milioni di euro per l’anno 2016, 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019. Il dm provvederà a rimodulare i compensi unitari per singola dichiarazione trasmessa dai Caf in modo da raggiungere gli obiettivi di risparmio fissati dalla legge.
Continua a leggere su ItaliaOggi – 7 gennaio 2016