Un primo emendamento, spiega la capogruppo Pd in commissione Sanità, consente di derogare ai vincoli di spesa per il personale dipendente qualora le altre misure di riallocazione e riorganizzazione non siano sufficienti. Un secondo emendamento vuole evitare l’impoverimento dei fondi accessori contrattuali. Infine un terzo propone di assumere personale, in deroga a tutti i vincoli di spesa, per superare esternalizzazioni di servizi sanitari.
“Uno dei punti fondamentali segnalati dalla Commissione Sanità del Senato nel parere formulato sulla legge di stabilità 2016 riguarda il personale tutto del Servizio Sanitario Nazionale”. Così Nerina Dirindin capogruppo Pd in Commissione Sanità al Senato.
“Il 25 novembre – spiega Dirindin – entrano in vigore le norme che recepiscono la direttiva europea in materia di orario di lavoro, turni e riposi. Un tema ben noto a tutti gli operatori e anche alle Regioni che ne stanno sollecitando la proroga perché potrebbe creare problemi di continuità di assistenza nei servizi più delicati, come ad esempio i servizi di emergenza-urgenza. Le difficoltà operative dovute ai numerosi vincoli posti alla spesa per il personale dipendente (bloccata a quella del 2004 ridotta dell’1,4%!) rendono in molte regioni impossibile dare attuazione alla direttiva europea senza ricorrere almeno alla copertura del turn over e alla sostituzione delle lunghe assenze, come quelle per maternità e infermità”.
“Il Gruppo Pd della Commissione Sanità – continua Dirindin – ha presentato al riguardo un emendamento che consente di derogare da questi vincoli qualora tutte le altre misure di riallocazione del personale e di riorganizzazione delle strutture non siano sufficienti. Un secondo emendamento sempre a firma di tutto il Gruppo PD vuole evitare l’impoverimento dei fondi accessori contrattuali destinati anche a remunerare straordinari, guardie e reperibilità del personale sanitario. Infine un terzo emendamento, a prima firma Annalisa Silvestro e sempre condiviso da tutto il Gruppo, propone che sia possibile assumere personale, in deroga a tutti i vincoli di spesa, per superare esternalizzazioni di servizi sanitari qualora sia possibile certificare risparmi di spesa attraverso la riassunzione del personale necessario per garantire direttamente il servizio. Un’attenzione al capitale umano delle professioni sanitarie – conclude Dirindin – alle quali vanno riconosciute competenze e responsabilità, avendo retto in questi anni un significativo risanamento della finanza pubblica”.
QS – 11 novembre 2015