Libera professione, atto medico, stato giuridico e responsabilità professionale. Questi i punti della vertenza aperta dal sindacato degli ospedalieri che denunciano la passività del Governo rispetto alle loro proposte di intervento a salvaguardia della professione medica
«Nonostante i ripetuti inviti al Governo e al ministro Balduzzi a considerare il punto di vista dei medici dipendenti sull’intramoenia, sulla definizione dell’atto medico in relazione alle competenze delle nuove professioni sanitarie, sull’area contrattuale autonoma, sullo stato giuridico del medico e sulla normativa relativa alle responsabilità professionale» non c’è stata ancora alcuna convocazione da parte delle istituzioni, la direzione nazionale della Cimo Asmd ha deciso di proclamare lo stato di agitazione della categoria e ha dato mandato al presidente, Riccardo Cassi, di coordinarsi con le altre organizzazioni sindacali mediche per individuare forme di lotta «che possano giungere alla proclamazione dello sciopero nazionale della categoria».
La Cimo Asmd inoltre giudica negativamente la proposta sull’intramoenia diffusa dalla stampa nei giorni scorsi sulla quale non è stato richiesto un confronto con i sindacati; stigmatizza che molte aziende non riconoscono l’adeguamento di indennità di esclusività a 5 e 15 anni e riducono indiscriminatamente i fondi aziendali; lamenta che le Regioni non attuano i necessari interventi di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, limitandosi ad una riduzione delle strutture vanificando ulteriormente la carriera; ritiene infine non più rinviabile la modifica dello stato giuridico del medico del Ssn che restituisca dignità professionale alla categoria e la definizione dell’area contrattuale autonoma della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.
24 maggio 2012