«Fanno il Daspo ai tifosi. Va fatto il Daspo ai politici che prendono le tangenti: mai più». Il giorno dopo la richiesta di Raffaele Cantone di avere più poteri per combattere la corruzione, Matteo Renzi sembra volere accontentare il presidente dell’Anticorruzione.
Il premier è infatti intenzionato a combattere senza quartiere la corruzione e dal suo tour elettorale fa sapere: «Non lasceremo l’Expo in mano a chi prende tangenti». Intanto il tema dei poteri dell’Anticorruzione sono entrati nel dibattito politico. Tocca così a Roberto Maroni, lanciare una proposta radicale: «Occorre che il governo dia i poteri investigativi della magistratura a Cantone, altrimenti la sua venuta sarà solo uno spot che danneggerà l’Expo», dice il governatore della Lombardia.
L’ipotesi di rafforzare la capacità di intervento di Cantone trovano altre orecchie attente nel governo.
«Ci vogliono i poteri giusti, e crediamo che il presidente dell’Anticorruzione sia la persona giusta per averli e realizzare un filtro che già ha funzionato abbastanza bene in materia di infiltrazioni criminali», dice, per esempio il ministro dell’Interno e leader del Nuovo centrodestra Angelino Alfano. «I poteri che chiede, Cantone li avrà. La sua designazione non sarà formale», concorda un altro ministro: quello dei Trasporti Maurizio Lupi, anche lui esponente del Ncd.
Nel frattempo ci sono ancora strascichi della polemica sulla reale efficacia della legge anticorruzione che ha contrapposto Cantone a Pietro Grasso. «Nessuno scontro, gli scontri li creano i media, ci siamo immediatamente chiariti», spiega infatti il presidente del Senato. Ma Forza Italia cerca di tenere alta la tensione. «Condivido le critiche mosse dal dottor Cantone al disegno di legge anticorruzione», dice infatti Francesco Nitto Palma. Il senatore forzista ricorda che il testo «è stato approvato con il voto contrario di Forza Italia, motivato esattamente con le stesse argomentazioni del dottor Cantone».
Repubblica – 18 maggio 2014