Battaglia agguerrita per gli aspiranti veterinari che sosterranno il test d’ingresso alla facoltà il 10 settembre. I posti disponibili sono infatti 918 per oltre 9mila contendenti
Finite le vacanze, si riparte con l’università, ma non tutti gli studenti che, avendo completato il ciclo delle superiori, aspirano a frequentare un corso di laurea, ci riusciranno. Per le facoltà a numero programmato questa settimana partono i test di ammissione. Si comincia domani con Medicina e Odontoiatria dove solo un aspirante su otto ce la farà. Poi, il 6 toccherà ai test di Architettura; il 10 Veterinaria mentre l’11 settembre si chiude con gli studenti interessati a diventare infermieri, ostetrici, logopedisti, fisioterapisti (22 infermieri professionali). Si comincia da Medicina. Domani gli aspiranti medici affronteranno il pacchetto di domande: un’ottantina di quesiti di cultura generale. Mercoledì invece sosterranno la stessa prova gli studenti che vorranno invece seguire un corso di laurea in Medicina e Odontoiatria, ma in lingua inglese. Si potrà sostenere il test oltre che in Italia in altri paesi: Germania, Gran Bretagna, India, Polonia e Stati Uniti. I posti disponibili sono 10.173 per Medicina e circa 900 per Odontoiatria: a contenderseli saranno in 77 mila. Dunque, solo un concorrente su 8 riuscirà ad occupare i posti a disposizione. Oltre a questi posti, altre 15.000 domande sono confluite alle tre Università non statali di Milano S. Raffaele, Roma Campus Biomedico e Roma Cattolica. Le prime due hanno espletato l’esame nei giorni scorsi, mentre la Cattolica li ha svolti in aprile. Per le private la concorrenza è notevolmente più alta, con un vincitore su 30, e le rette più costose. Per questo, molti studenti faranno anche l’esame per accedere alle università pubbliche. Graduatoria unica. In totale, le domande presentate su tutte le 41 Università sono circa 97 mila, poco meno dei 98 mila dello scorso anno (-0.9%). Da quest’anno il Miur ha esteso a tutti gli Atenei la graduatoria unica di merito per aggregazione su base geografica, che lo scorso anno riguardò solo Udine e Trieste. Architetti, professioni sanitarie e veterinari. Dopo i «camici bianchi» toccherà il 6 settembre agli 8.720 studenti che aspirano a diventare architetti. Il 10 settembre ai futuri veterinari che sono oltre 9mila (per 918 posti) e l’11 si chiude con gli studenti interessati alle professioni sanitarie. I posti sono 27.000.
Test per i corsi universitari locali. Oltre ai corsi di laurea a numero programmato a livello nazionale, sono in aumento i corsi universitari con programmazione locale che prevedono lo sbarramento dei test. Mille sono i candidati per i 50 posti alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Sempre nell’ateneo toscano sono circa 9mila le aspiranti matricole che si sono iscritte ai corsi a numero programmato con la novità dei test di accesso introdotti sia per i corsi di Lingue e letterature straniere sia per Scienze naturali e ambientali. Le proteste. Ostacoli che non piacciono alle associazioni studentesche. La Rete della conoscenza punta il dito contro test di ammissione che «si sono trasformati negli anni sempre di più in un grande business economico. «Nella maggior parte delle università italiane – dicono gli studenti – i costi per i test per le facoltà tanto a numero chiuso quanto in quelle in cui il test è solo orientativo si attestano sulla media di 50 euro per studente. Per non parlare del business del materiale didattico di preparazione al test: i kit completi degli Alphatest costano tra i 66,90 e i 135,60 euro». Intanto, l’Unione degli Universitari aspetta la sentenza della Corte Costituzionale che potrebbe definire incostituzionale il numero chiuso alle facoltà.
Il Mattino di Padova – 3 settembre 2012