Mentre il Veneto spinge per l’utilizzo dei test rapidi nelle scuole, il Ministero della Salute, nell’ultima circolare del 24 settembre della Direzione della Prevenzione, che contiene le indicazioni per il contenimento dell’epidemia garantendo la continuità in sicurezza delle attività didattiche ed educative, ha ribadito che il tampone (test di biologia molecolare) è necessario in caso di sintomi simil-Covid, come non è evitabile l’isolamento per i contatti diretti con un contagiato.
CIRCOLARE 24 settembre del Ministero della Salute Riapertura delle scuole. Attestati di guarigione da COVID-19 o da patologia diversa da COVID-19 per alunni/personale scolastico con sospetta infezione da SARS-CoV-2
Le indicazioni scientifiche prevedono infatti l’effettuazione di due tamponi (test di biologia molecolare) a distanza di 24 ore l’uno dall’altro con un contestuale doppio negativo, cui potrà conseguire la conclusione dell’isolamento e l’inserimento in comunità. L’alunno/operatore scolastico rientrerà a scuola con attestazione di avvenuta guarigione e nulla osta all’ingresso o rientro in comunità.
Leggi l’articolo di Quotidiano sanità “Covid e scuole. Con febbre sopra i 37,5° o sintomi riconducibili al virus scatta il tampone. Per alunni e operatori priorità per esecuzione test. Le nuove indicazioni”
Altro aspetto controverso, e non di univoca interpretazione, quello dell’isolamento della classe dopo la scoperta di un alunno positivo. Ci sono stati casi in cui tale scoperta non ha indotto il dipartimento di prevenzione della Asl a prendere nessuna decisione di isolamento della classe, con sorpresa dei genitori interessati. E reazioni di sollievo per alcuni e preoccupazione per altri.
La procedura prevista dalle «Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia» dell’Istituto superiore di Sanità stabiliscono che spetta al referente scolastico Covid-19 fornire al Dipartimento di prevenzione della Asl «l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato».
Ma la procedura, in base a quanto stabilito dalla circolare del Ministero della Salute del 29 maggio 2020, cambia se l’alunno positivo è asintomatico. In questo modo l’applicazione delle indicazioni ha finito col generare qualche effetto paradossale.
Per approfondimenti su questo tema leggi l’articolo del Sole 24 Ore “Coronavirus, positivo in classe? Ecco quando i compagni devono andare in isolamento”
(Testo raccolto dalla redazione)
28 settembre 2020