Ogni anno sono tanti i volatili che si schiantano contro i palazzi della metropoli canadese. La colpa è delle vetrate e delle luci notturne. Un’associazione di volontari porta in tribunale i proprietari degli edifici e salva gli uccelli feriti
PUNTANO LE VETRATE DEI PALAZZI dove si riflettono i contorni degli alberi. Spiccano il volo pensando di poter trovare riparo in quell’illusione ottica, ma dopo poco finiscono a terra. Sui marciapiedi di Toronto, nelle giornate peggiori, si arriva a contare fino a 500 uccelli morti per l’impatto contro i palazzi. A dirlo è il Flap, il Fatal Light Awareness Program, un gruppo di volontari 1che ha preso a cuore la questione degli uccelli della città canadese. Secondo gli attivisti le vittime annuali di questo fenomeno si aggirano tra un milione e i nove milioni.
Non esiste una lista delle città più letali al mondo per gli uccelli migratori, ma Toronto è considerata una delle metropoli in grado di poter concorrere al gradino più alto di questa classifica. “Nel caso di Toronto, forse a causa del numero degli edifici e del numero degli uccelli, la situazione è più drammatica che altrove”, dice Daniel Klem Jr., un ornitologo del Muhlenberg College di Allentown, in Pennsylvania, che ha studiato il problema per circa 40 anni.
La causa di un numero così eccessivo di vittime sembra essere l’alta presenza di grattacieli, che formano un muro di vetro e acciaio sulla sponda nord-occidentale del lago Ontario. Questi palazzi sembrano infatti creare una vera e propria barriera lungo le principali rotte migratorie degli uccelli in arrivo dal nord. Le vittime sono in gran parte gli esemplari e le specie che non frequentano i centri urbani.
Infatti, forse a causa dell’abitudine e la familiarità con la città, è raro vedere schiantarsi uccelli come i passeri, piccioni e gabbiani.
Ogni mattina, poco prima dell’alba, i volontari del Flap setacciano il quartiere finanziario della capitale canadese con sacchetti di carta e retini per farfalle per salvare gli uccelli feriti o raccogliere i loro corpi. Se sono semplicemente storditi o spaventati vengono rilasciati in un parco vicino alle rive del lago Ontario. I feriti vengono invece presi in custodia e curati in centri di riabilitazione per animali fuori città. “Se la gente sbattesse contro gli edifici con lo stessa frequenza degli uccelli, questo problema sarebbe stato affrontato molto tempo fa” dice Michael Mesure, il fondatore dell’associazione . Dopo anni di missioni di salvataggio e recupero, il FLAP ha anche portato in tribunale i proprietari di due palazzi particolamente problematici per gli uccelli.
Le soluzioni. Secondo Mesure un metedo particolarmente efficace, anche se impopolare, per ridurre questo pericolo per gli uccelli è quello di coprire la parte esterna delle finestre fino all’altezza degli alberi con una pellicola di plastica perforata finemente come quella usata sugli autobus. La pellicola può essere stampata con motivi decorativi o pubblicitarie, anche se il Flap ha scoperto che un modello costituito da piccoli cerchi di plastica adesiva potrebbe avere la stessa funzionalità. Per i nuovi edifici, la soluzione più semplice potrebbe essere l’incisione di disegni sul vetro. Intanto una società tedesca sta sviluppando delle finestre in grado di sfruttare la luce ultravioletta capace di spavantare gli uccelli, un metodo che non darebbe alcun fastidio all’uomo.
(01 novembre 2012) – Repubblica