Treviso. Cartella pazza all’ex-primario, Equitalia pagherà danni morali
La condanna del giudice: 4 mila euro di risarcimento. Pensione pignorata per errore: Equitalia condannata a risarcirlo per i danni morali e per le spese legali.
Una vittoria piena, quella del professor Giovanni Mazzoleni, medico chirurgo ed ex primario dell’unità operativa di chirurgia maxillofacciale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso che, dopo aver ricevuto per errore una cartella esattoriale da 18mila euro, ha deciso di portare la società di riscossione davanti al giudice con un unico obiettivo: «Veder riconosciuto l’errore da parte di Equitalia. Era una questione di principio vista la persecuzione che ho subito pur essendo nel giusto».
Sembrava un don Chisciotte, Mazzoleni quando, assistito dall’avvocato Fabio Capraro ha iniziato la sua lunga battaglia contro Equitalia per veder riconosciuto prima l’errore commesso dalla società e poi il danno subito. Pareva una guerra persa in partenza, contro un gigante che si muove a suon di cartelle esattoriali e pignoramenti. Era infatti il 2006 quando il primario, il primo a sperimentare il trapianto di mandibola, si era visto recapitare una cartella esattoriale di 18mila euro per presunte tasse non pagate. Un rapido controllo dal commercialista e il professore aveva scoperto che si trattava di un errore: tutto il dovuto era stato versato all’Erario.
Aveva quindi proceduto con un ricorso in commissione provinciale, vincendolo. E aveva vinto anche l’appello in commissione regionale, che rigettava il ricorso di Equitalia. Due gradi di giudizio fiscale sancivano così che quella cartella esattoriale era un errore e andava ritirata. Ma Equitalia Nord Spa, società mandataria per la riscossione in provincia di Treviso, non si era fermata e nel giugno del 2012 avviava un’azione esecutiva per recuperare i 18mila euro, attraverso un atto di pignoramento «presso terzi». E il medico si era visto recapitare in studio, davanti a un collega e alla figlia, il provvedimento con il quale Equitalia comunicava che la sua pensione era pignorata presso l’Inps. Una doppia beffa per il medico che, pur nella ragione, si era ritrovato lesa anche la sua immagine. Da qui la decisione di portare Equitalia in tribunale tentando anche un colpo di scena, con la citazione tra i testi, del numero uno di Equitalia, il presidente Attilio Befera. Un coup de theatre non riuscito all’avvocato Capraro, che si era visto respingere la richiesta di citazione dal giudice, ma che non ha pregiudicato la causa.
A quasi sette anni dall’inizio, la paradossale vicenda si è conclusa con la sentenza del giudice di pace Giancarlo Vettorel, con la quale Equitalia viene condannata a rifondere le spese extragiudiziarie, giudiziarie e il danno non patrimoniale. «Si tratta di circa quattro mila euro – commenta l’avvocato Capraro – una somma che dimostra come l’intento del mio assistito non fosse quello di ottenere del denaro, altrimenti avrebbe fatto una causa civile, ma di far valere un principio di giustizia». La sentenza è chiara, Equitalia ha sbagliato e deve pagare: «Il giudice Vettorel riconosce che quanto sostenuto dal professor Mazzoleni corrisponde al vero – conclude l’avvocato Capraro – e che ad Equitalia, oltre al danno non patrimoniale per il comportamento tenuto, devono spettare anche le spese sostenute prima della causa, per i ricorsi alle commissioni tributarie visto che ad ingenerarli è stato l’errore commesso dalla società».
Milvana Citter – Corriere del Veneto – 13 giugno 2013