Dopo le doppiette, ecco le pentole. La provocazione è stata lanciata con tutta la leggerezza di Facebook: «Il problema delle nutrie. Una soluzione? Mangiamole in umido!». E con la velocità tipica del social network, la proposta ha acceso un dibattito che in poche ore è diventato rovente, tra favorevoli e contrari all’utilizzo alimentare dei roditori accusati di moltiplicarsi a dismisura a danno del reticolo idrico e delle coltivazioni agricole.
A scatenare la discussione è stato Mirco Lorenzon, assessore provinciale alla Caccia, secondo cui attualmente nella Marca se ne conterebbero oltre 130 mila esemplari, non più abbattibili dai cacciatori autorizzati dalla Provincia poiché una riforma della legge di settore non la considera più una specie protetta.
Lorenzon ha postato sul proprio profilo il link ad un articolo pubblicato dal periodico «Il Giornale del Po», il quale fa presente che «dal 1959 è carne commestibile per legge e all’estero la si consuma anche nei ristoranti». Commento del leghista: «Forse siamo un po’ prevenuti sulla cosa, in realtà la nutria si nutre di cose sanissime, più di altri animali che noi mangiamo».
Per la verità non tutti gli internauti sembrano condividere tanto entusiasmo. «Non so se ce la farei a mangiarle», confida Sonia. «Intanto chi la propone se le mangi», attacca Marco. «Mamma che schifo», esclama Patricia. Altri invece ostentano sicurezza. Markus si rivolge direttamente a Lorenzon: «Se la prepari (o la fai preparare) io mi invito. Sono curioso e secondo me non sarà niente male… Politicamente distanti ma uniti nella nutria». Un’altra Sonia suggerisce: «Pensiamo al coniglio, che è un roditore, se non erro anche la nutria è della stessa famiglia».
Chiacchiere a quanto pare già superate dalla realtà, stando a quanto rivela un’altra amica dell’assessore su Facebook, Tiziana: «Ho degli amici di Tezze e Vazzola che un mese fa hanno fatto la cena della nutria in umido, mi hanno riferito che era buona e morbidissima… io lascio volentieri il mio posto». Tante le donne pronte a fare un passo indietro. Come la vulcanica Petra De Zanet, consigliere comunale a Treviso e nella vita compagna di Lorenzon, che in vista della cena ipotizzata dall’assessore fa sapere al popolo del web come non sarà certo lei a mettersi ai fornelli per sperimentare il rimedio culinario alla proliferazione selvaggia delle nutrie: «Io quel giorno sarò altrove…».
Angela Pederiva – Il Corriere del Veneto – 4 marzo 2015