La caccia alla volpe in provincia di Treviso sbarca a Bruxelles grazie al parlamentare europeo Andrea Zanoni, che ha preso carta e penna per attaccare il presidente della Provincia, Leonardo Muraro.
Il quale sbato scorso aveva partecipato, insieme a Giorgio Granello,ad un corteo di rappresentanti e attivisti delle associazioni animaliste per chiedere di fermare il massacro dei cani in Romania. «Oggi, ho deciso di rivolgermi proprio a loro perché», spiega Zanoni, «se ho accolto con favore la loro partecipazione alla manifestazione, ora mi chiedo che differenza c’è per loro tra il massacro di cani in Romania e quello di mamme volpi con i loro piccoli proprio a casa nostra, in Provincia di Treviso». E questo perché la Provincia di Treviso ha autorizzato nelle scorse settimane l’abbattimento di 1.050 volpi, adulti e cuccioli compresi, in tre anni. Una decisione presa con la delibera dell’assessore provinciale alla caccia e cacciatore lui stesso, Mirco Lorenzon, che ha dato il via all’uccisione di 350 Volpi l’anno per il triennio 2013/2016. E dalla Provincia arriva la risposta dell’assessore Lorenzon: «Forse Zanoni ignora che la volpe non è una specie protetta ma cacciabile, regolamentato con legge dello Stato. La Provincia ha anzi posto un limite che rientra in un piano di controllo numerico». Secondo Zanoni invece le uccisioni avverranno anche di notte con cani da caccia e fari spianati. «Queste terribili uccisioni», aggiunge il parlamentare europeo, «saranno commesse anche in primavera, quando le volpi hanno i piccoli, direttamente nelle loro tane dalle quali verranno brutalmente stanate dai cani dei cacciatori. Credo fermamente che questi poveri animali abbiano il diritto di essere tutelati almeno nel periodo di riproduzione primaverile alla stessa stregua in cui io, il Presidente Muraro e l’ex segretario provinciale della Lega Nord, Giorgio Granello riteniamo doveroso tutelare i cani in Romania e condanniamo la vergognosa strage che si sta compiendo in quel Paese». Ma questo paragone per Lorenzon non sta in piedi. «Come si possono mettere sullo stesso piano i cani e le volpi?», si chiede l’assessore provinciale, «se il numero di volpi presenti sul territorio aumenta in modo incontrollato c’è il rischio che questi animali scendano in pianura a cercare cibo. E in questo caso ci si troverebbe di fronte ad un serio problema di sicurezza. La Provincia non ha fatto altro che regolamentare questa attività. Anzi, tutte le volpi abbattute vengono anche inviate all’istituto zooprofilattico per verificare l’esistenza o meno di malattie». Ma Zanoni non demorde i e invita la Provincia a ritirare la delibera. «Le mamme volpi verranno uccise con metodi cruenti nelle loro tane cercando fino alla fine di difendere i cuccioli, mentre i cani dei cacciatori li sbranano», spiega il parlamentare europeo». Giorgio Barbieri
La Tribuna di Treviso – 14 novembre 2013