Dall’Unione europea sono in arrivo altri 500 milioni di euro per aiutare le aziende agricole e gli allevamenti da latte alle prese con una forte volatilità dei prezzi, quindi una caduta dei redditi.
Dopo un primo pacchetto di interventi di analogo importo deciso nel settembre scorso, ieri il Consiglio agricolo Ue ha dato luce verde a una seconda tranche di misure: 150 milioni come incentivo compensativo per gli allevatori che ridurranno la produzione di latte (l’obiettivo è un taglio di quasi 1,5 milioni di tonnellate); 350 milioni andranno invece alle aziende agricole per sviluppare programmi di competitività, per sopperire alla carenza di liquidità, per sostenere i regimi di qualità e favorire le aggregazioni cooperative degli allevatori. Le misure, in questo caso, potranno essere integrate da fondi nazionali di pari importo e non saranno considerati aiuti di Stato.
«Le proposte del commissario Phil Hogan – spiega il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina – vanno nella direzione da noi indicata per dare risposte concrete agli allevatori e agli agricoltori. Finalmente non solo misure spot, ma anche potenzialmente interventi strutturali per affrontare la crisi del settore lattiero. C’è il sostegno alla programmazione produttiva del latte che varrà per tutta Europa con tempi e risorse certe, sul quale avremmo voluto ancora più coraggio da parte della Commissione. Il budget da 350 milioni su misure flessibili, anche di medio periodo, in qualche modo disegna un primo punto di partenza per la costruzione di una Ocm latte ed è importante che sia indirizzato per la salvaguardia soprattutto dei piccoli produttori. Per l’Italia significa uno stanziamento da circa 21 milioni, che utilizzeremo anche per un supporto alla crisi del latte ovino».
«Da parte nostra – dice ancora Martina – abbiamo chiesto che vengano inseriti tra le azioni ammesse anche la distribuzione gratuita di alimenti agli indigenti e la possibilità di sperimentare nuovi strumenti di gestione del rischio, più vicini alle esigenze delle imprese. Bene l’aumento dei prezzi di ritiro per l’ortofrutta, ora tuttavia attendiamo rapidamente maggiori dettagli nelle prossime giornate. La conferma dell’aumento al 70% degli anticipi Pac è un’ulteriore boccata d’ossigeno per le aziende. Siamo soddisfatti ma ora dobbiamo concretizzare al meglio queste novità per consolidare davvero un’inversione di tendenza sulla quale lavoriamo da tempo».
Il commento del ministro e l’auspicio di misure rapide fa riferimento al fatto che molti di questi interventi saranno operativi da metà settembre, mentre le aziende si attendevano misure più rapide. Il commissario Hogan si giustifica dicendo che all’accordo manca ancora l’apporto di molti confronti e approfondimenti tecnici. E rimarca – in una nota emessa a Bruxelles dopo il Consiglio agricolo – come in pochi mesi la «Commissione agricoltura abbia deciso misure per un miliardo di euro per affrontare le crisi dei mercati e la volatilità dei listini». Dalla ripartizione dei fondi del nuovo pacchetto, l’Italia ottiene poco meno di 21milioni di euro, una buona dotazione ma certo molto lontana da quella di Francia (49,9 milioni), Germania (57,9 milioni) e Olanda (22,9 milioni).
Un aiuto non secondario al lattiero caseario sarà l’estensione dell’intervento pubblico per lo stoccaggio della polvere di latte scremato per un quantitativo di 350mila tonnellate.
Roberto Iotti – Il Sole 24 Ore – 19 luglio 2016