“Protegge meglio la salute dei consumatori europei l’applicazione del metodo chimico previsto dalla Commissione Ue per rilevare l’eventuale presenza di biotossine marine in molluschi bivalvi vivi, come vongole, cozze, capesante e altre conchiglie. Tale metodo consente anche di ridurre il numero di biotest su animali”.
E’ quanto afferma la sentenza del Tribunale dell’Unione europea che respinge il ricorso della Spagna contro il nuovo metodo chimico (LC-MS/MS), in sostituzione di quello di rilevazione biologica che implicava l’uso di cavie vive per effettuare le analisi.
Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), “il metodo biologico presentava lacune e non era appropriato a causa della grande variabilità dei risultati, della sua insufficiente capacità di rilevazione e della sua specificità limitata”. Sulla base delle considerazioni scientifiche dell’Efsa, il Tribunale Ue conclude oggi che “il mantenimento del metodo biologico avrebbe creato un rischio per la salute pubblica”.
Il nuovo metodo chimico di riferimento – modificato nel 2011 ma effettivo solo dal primo gennaio 2015 – deve essere sistematicamente utilizzato sia per i controlli ufficiali a tutti gli stadi della catena alimentare, sia per i controlli interni degli operatori del settore alimentare. (ANSA).
Ansa – 17 febbraio 2015