Il Servizio veterinario della sanità animale e dell’igiene delle produzioni zootecniche dell’Azienda Ulss 19 contribuisce alla filiera alimentare, dal campo alla tavola, occupandosi degli animali vivi, della loro alimentazione, di come vivono e sono accuditi ed allevati, delle loro malattie, delle condizioni in cui arrivano presso le strutture di trasformazione affinché siano posti in commercio come prodotti sani e non contaminati da sostanze nocive e pericolose per la salute dei consumatori.
Per poter garantire tutto questo ai consumatori, gli animali sono continuamente monitorati nei confronti delle malattie e a garanzia del loro benessere. Stalle e capannoni di allevamento avicolo sono sempre più tecnologici e l’allevatore è affiancato da alimentaristi e veterinari, mentre le industrie zootecniche sono perennemente alla ricerca di nuove soluzioni per garantire un prodotto genuino e sano al consumatore. Il servizio veterinario pubblico interviene lungo questa filiera alimentare controllando e verificando il rispetto di tutte le normative a tutela della salute pubblica, intervenendo per il benessere degli animali, per il controllo delle malattie del bestiame, della sua movimentazione, dell’uso dei farmaci e soprattutto controllando che non siano somministrate molecole proibite o sostanze consentite che devono però essere adoperate in modo corretto, ad esempio aspettando i tempi di eliminazione dei farmaci prima di riutilizzare gli animali.
Un alimento semplice come il latte è sottoposto ad una serie di controlli per garantirne la sicurezza alimentare che iniziano col verificare che la stalla sia conforme alla tutela del benessere dei bovini, le attrezzature siano ben tenute, gli animali siano ben alimentati e questi alimenti utilizzati siano sani e somministrati correttamente, che l’allevatore accudisca correttamente gli animali e il latte sia munto igienicamente, senza contaminazione batterica o di altre sostanze che potrebbero essere dannose per il consumatore. Per garantire tutto questo il Servizio veterinario effettua sopralluoghi nelle aziende, sottoponendo gli animali a test per il controllo di malattie che potrebbero essere trasmesse all’uomo attraverso il latte, come la tubercolosi, la brucellosi, la salmonellosi ed altri specifici patogeni, e della presenza di patologie che, benché non trasmissibili all’uomo, possono colpire gli animali alterando le caratteristiche del latte.
Sul latte sono effettuate due volte al mese analisi periodiche, si controllano i farmaci ed il loro utilizzo, i mezzi di trasporto del latte e gli stabilimenti di trasformazione. Questa metodologia di controllo si applica negli allevamenti di bovini, suini, ovini, polli e pesci. Il controllo di filiera non è applicato solamente negli allevamenti di animali che producono alimenti, ma in maniera diffusa in qualità di prevenzione della salute del patrimonio zootecnico, con particolare riferimento a quelle malattie che l’animale può trasmettere all’uomo. Tra queste sono incluse la rabbia, la West Nile Disease (WND) anche chiamata encefalite equina che qualche anno fa ha fatto la comparsa nella provincia di Rovigo, la leptospirosi, le malattie parassitarie come echinococcosi, le teniasi, la trichinellosi ed altre. Per garantire tale attività di prevenzione i veterinari del servizio pubblico sono impegnati su più fronti, effettuano sopralluoghi, controllano gli animali e la corretta applicazione dell’anagrafe di bovini, suini, ovi-caprini e cani. Sono attuati piani di monitoraggio nei confronti dei residui di sostanze proibite o non desiderate secondo il Piano Nazionale Residui, degli alimenti per gli animali seguendo il Piano Nazionale Alimentazione Animale, nei confronti di malattie degli animali trasmissibili all’uomo quali tubercolosi e brucellosi, west nile e salmonellosi aviaria, e di malattie proprie degli animali come leucosi bovina, rinotracheite infettiva bovina, influenza aviaria, afta epizootica, blue tongue, malattia vescicolare dei suini ed altre.
fonte: Ulss 19 – 11 aprile 2011