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Verona. Otto anni per operarsi. Architetto fa causa all’ospedale

Giovane architetto vicentino chiede i danni all´Azienda sanitaria di Verona. In lista d´attesa dal 2002, è stato sottoposto all´intervento nel 2010

È possibile aspettare più di otto anni per un intervento che un primario, uno dei maggiori esperti del settore a livello internazionale, ha ritenuto urgente?

È quanto è accaduto ad un architetto vicentino, F. A., 36 anni, di Altavilla, che dopo l´esito positivo dell´operazione – anche il ritardo gli ha causato dei problemi non da poco – ha deciso di promuovere una causa civile contro l´Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Il processo civile, davanti al giudice Platania, è in corso.

Lo sfortunato professionista – assistito dagli avv. Marco Dal Ben e Luigi Coltri – fin da bambino soffre di alcune patologie all´udito. Era stato seguito da uno specialista vicentino che lo aveva indirizzato al professor Vittorio Coletti, oggi direttore del reparto di otorinolaringoiatria di borgo Roma, a Verona. Il medico lo aveva seguito, lo aveva operato e curato con professionale e umana competenza. Sul con! to del primario, infatti, non ha mai avuto nulla da ridire.

Nel maggio 2002 il professore aveva consigliato al vicentino di sottoporsi ad un intervento di ossiculoplastica all´orecchio destro, e di contattare l´ospedale per mettersi in lista di attesa. Così, racconta l´architetto, era avvenuto: «Ho chiamato la caposala e mi sono messo in lista. Mi ha riferito che mi avrebbe contattato il prima possibile».

Da allora sono passati anni e anni. Fatti di solleciti, chiamate, fax e visite di controllo – in privato – dal primario che gli consigliava di contattare la caposala perchè l´intervento era necessario. Nulla. «Io propongo, non dispongo», la replica che arrivava dall´ospedale e dalla caposala. Il calvario è durato fino al marzo 2010.

Finalmente, F. A. è stato contattato. Il primo marzo è stato ricoverato in reparto ed è stato sottoposto ai vari esami pre-operatori. Solo che il giorno 3 ha scoperto dalla caposala, assiem! e al dottor Coletti, che la strumentazione necessaria all&acut! e;intervento non era disponibile. Tutto rimandato.

Fino a dicembre: l´intervento è stato compiuto la vigilia di Natale del 2010, con esito positivo. Le visite post-operatorie l´architetto le ha dovute effettuare nello studio privato del medico, a pagamento.

Di qui la richiesta di danni, peraltro non quantificati, all´Azienda sanitaria veronese. Più di otto anni di lista d´attesa gli sono parsi davvero troppi e per questo chiede di essere risarcito, fra l´altro, .

La “Gestione liquidatoria” dell´Azienda, assistita dall´avv. Elisabetta Villa, ha argomentato che la richiesta non era ammissibile. Se quell´intervento fosse stato urgente e necessario, è uno dei ragionamenti della difesa, il vicentino avrebbe potuto farlo altrove.

Ma l´architetto la pensa ben diversamente, e chiede di essere risarcito per quanto ha dovuto patire per voler essere operato dallo specialista, stimato in tutto il ! mondo, che lo conosceva e che lo aveva seguito per anni

Il Giornale di Vicenza – 30 luglio 2012

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