Lettera a Quotidiano sanità di Silvio Borrello Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute
Gentile direttore,
un’intera paginata acquistata su un quotidiano nazionale e un gruppo registrato su Facebook pieno di post appassionati. Ci troviamo forse di fronte a una gara di solidarietà? A un appello umanitario? A un pubblico richiamo al senso dello Stato e delle Istituzioni? No. Niente di tutto questo. Si tratta soltanto di una ben più prosaica, ma roboante, chiamata alle armi contro… la tracciabilità dei medicinali impiegati negli animali.
Gli autori si firmano “No alla ricetta elettronica veterinaria” e ironicamente “ringraziano Ministro della salute, burocrati del Ministero, oltre che Ordine e Associazioni professionali dei veterinari”, per aver appunto istituito l’obbligo della ricetta elettronica veterinaria, obbligo che il gruppo definisce con le stesse ispirate parole che utilizzò un noto comico per un altrettanto noto film di Ejzenstejn.
Chiamati in causa, vorremmo qui ricordare agli anonimi (ma ben identificabili) firmatari dell’appello che l’obbligo della ricetta elettronica veterinaria non è un capriccio del Ministro o dei suoi “burocrati” ma è un obbligo derivante dalla Legge Europea 2017 che l’Italia, prima nella UE, ha adottato a partire dal 1° gennaio 2019.
E lo ha fatto per garantire, nell’ordine:
– la condivisione dei dati con tutti gli attori della filiera del medicinale veterinario: veterinari, farmacisti, distributori, allevatori;
– la semplificazione e la riduzione delle procedure e degli obblighi;
– il contenimento dei costi, derivanti anche da sanzioni per errori formali;
– il miglioramento dei controlli e la rielaborazione dei dati per il contrasto dell’antimicrobico resistenza.
Purtroppo duole constatare che esiste una piccola fronda di soggetti che sembra non aver ancora acquisito la piena consapevolezza delle proprie responsabilità, sia nelle cause ma soprattutto nella prevenzione del fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, che rappresenta una minaccia crescente per l’uomo.
In definitiva, la ricetta elettronica veterinaria non apporterà benefici solo in termini di tracciabilità, ma anche di efficienza, di risparmio economico nonché di tutela della salute pubblica e animale.
Con buona pace di chi preferirebbe rimanere nell’ombra e lo dichiara anche pubblicamente.
Silvio Borrello
Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute
04 dicembre 2018