«Auspico che una decisione come quella di oggi possa essere anche di esempio per la politica e non si debba, con rammarico, registrare l’assenza di candidature femminili come pare essere il caso delle prossime elezioni in Sicilia»
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero saluta con soddisfazione l’ok del Cdm al decreto sulle `quote rosa´ nei CdA delle società detenute da soggetti pubblici, e coglie l’occasione per una netta sottolineatura.
Dello stesso tenore è commento della presidente del gruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che parla di «importante passo avanti». «Mi auguro che anche la politica – dice Finocchiaro – ora, sappia prendere decisioni importanti e vincolanti, al fine di garantire la giusta rappresentanza di donne in ogni assemblea elettiva». L’ex ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna (Pdl) invece, pur rilevando come il provvedimento sia deprivato della sua parte sanzionatoria, lo definisce una «legge storica» capace di avviare «una nuova stagione di protagonismo femminile nel mondo dell’impresa».
Secondo i dati di Istat e Censis, nel 2011 appena il 7% del totale dei componenti dei CdA delle società quotate, contava una presenza femminile. Ma col disco verde del Cdm di oggi si punta sostanzialmente ad un riequilibrio, almeno nelle società pubbliche. Le nuove regole consentono infatti alle singole società a controllo pubblico di modificare i propri statuti per assicurare una forma di bilanciamento tra i generi. Equilibrio che si considera raggiunto quando il genere meno rappresentato nell’organo amministrativo o di controllo ottiene almeno un terzo dei componenti eletti. Lo schema di regolamento verrà ora sottoposto al parere del Consiglio di Stato prima dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio.
La Stampa – 4 agosto 2012