L’orso «M4», conosciuto anche con il soprannome di Genè, è tornato a colpire sui prati attorno a Malga Lisser, ad Enego, non lontano da dove per la prima volta aveva ucciso una mucca il 15 giugno scorso. Nella notte fra mercoledì e giovedì il plantigrado ha sbranato una vacca gravida, uccidendo così anche il vitellino che aveva in grembo.
Dopo questo ennesimo attacco di M4 a una mucca al pascolo, gli allevatori di Coldiretti tornano ad alzare la voce contro la Regione chiedendone la cattura immediata. Intanto le squadre dei forestali proseguono la caccia a tappeto all’orso, cui deve essere applicato un radiocollare. «C’è grande amarezza per ciò che è accaduto – commenta Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza -. Due animali, due vite comunque spezzate per l’oggettiva difficoltà delle istituzioni a portare a termine la cattura dell’orso, finalizzata all’installazione del radiocollare». Non solo: l’associazione ha segnalato alla prefettura di Vicenza «il pericolo di un attacco all’uomo». Da parte sua il commissario capo della Forestale di Vicenza, Marina Bizzotto, assicura che «le squadre sono in massima operatività e da stamattina (ieri per chi legge, ndr ) sono in campo nella zona dell’attacco per poter rendere operativa la cattura». Genè era stato avvistato l’ultima volta la settimana scorsa dalla parte opposta dell’Altopiano di Asiago, nei pressi del passo Vezzena: «Ora si è spostato nella parte est, si muove rimanendo sempre nella parte alta dell’Altopiano, quella meno abitata – dice Bizzotto -. Sapevamo che è un animale che può fare molta strada, ora lo sta dimostrando». Il consigliere regionale Costantino Toniolo (Ncd) scrive intanto una lettera al presidente della Regione Luca Zaia e all’assessore alla caccia Daniele Stival, per chiedere «la cattura definitiva» dell’orso e un risarcimento agli allevatori colpiti che copra il cento per cento del danno.
Giulio Todescan – Il Corriere del Veneto – 18 luglio 2014