Rivalutazione piena delle pensioni fino a quattro volte il minimo Inps (circa 2mila euro lordi mensili), e non più fino a tre volte come prevedeva il ddl del Governo. La modifica arriva con un emendamento alla legge di stabilità depositato dai relatori. Una correzione che porta con sé anche una novità per i contributi di solidarietà sugli assegni più elevati. Prelievo del 5% sulla parte eccedente 14 volte il minimo (6.700 euro), si sale fino al 15% per la parte oltre 30 volte il minimo. Il taglio al cuneo si ferma alla soglia dei 35mila euro annui con un beneficio fino a 225 euro per la fascia 15-18mila euro. Stretta sulle partecipate e sui manager delle aziende con i conti in rosso. Oggi si cerca l’accordo sulla casa per l’approdo in Aula domani pomeriggio. Il governo punta alla fiducia sul testo della commissione
La rivalutazione piena (100% dell’inflazione calcolata sul’indice Ipca) delle pensioni sale fino agli assegni pari a quattro volte il minimo Inps, vale a dire 1.924 euro lordi mensili. L’emendamento depositato ieri sera dai due relatori risolve così, con un allargamento della parte bassa della platea dei pensionati, la querelle che s’era aperta subito dopo la presentazione del Dl di stabilità da parte del Governo, con l’esclusione dall’indicizzazione della quota degli assegni superiore a sei volte il minimo.
Il testo originario, come si ricorderà, prevedeva il seguente schema: rivalutazione piena dei trattamenti pensionistici fino a tre volte il minimo (per il 2013 pari a 1.443 euro); limitata al 90% per gli assegni di importo superiore a tre volte ma inferiore o pari a quattro volte; pari al 75% per gli importi superiori a quattro volte ma inferiori o pari a cinque volte il minimo e pari al 50% per le pensioni di importo superiore a 2.405 euro. Ora la rivalutazione del 100% sale di un gradino e vale, per il prossimo triennio, anche per gli assegni superiori al minimo fino a quattro volte. Solo il voto della Commissione Bilancio, atteso in nottata o forse questa mattina, dirà se la soluzione proposta da Antonio D’Alì (Ndc) e Giorgio Santini (Pd) è stata adottata.
L’emendamento corregge anche le soglie per il contributo di solidarietà sulle pensioni di importo elevato, prelievo che per altro non garantirà più uno sconto fiscale. Il prelievo del 5% scatterà sulla parte di assegno previdenziale superiore a 14 volte il minimo (6.734 euro lordi mensili, circa 90-91mila euro lordi annui) e fino a 20 volte il minimo (9.620 euro al mese), salirà al 10% per la parte di assegno che eccede tra le venti e le trenta volte il minimo Inps (da 9.620 a 13.949 euro), e arriva al 15% per la parte di pensione che eccede quest’ultima soglia, vale a dire oltre i 14.430 euro lordi mensili.
Guardando alla classi d’importo delle pensioni pagate lo scorso anno la platea delle pensioni alte toccate dal contributo di solidarietà sale di molto rispetto allo schema che aveva presentato il Governo. Quest’ultimo prevedeva il prelievo del 5% sopra i 150mila euro lordi annuo, 10% sopra i 200mila euro e 15% per le fasce oltre i 250mila euro. Ora l’asticella scende attorno a quota 90mila euro lordi annui, il che significa che si passa da una platea di 3.675 pensioni vigenti (dati Inps 2012) a 37.703, vale a dire 34.028 assegni in più sui quali si eserciterà il piccolo prelievo di solidarietà da destinare alle gestioni previdenziali obbligatorie. Per memoria vale ricordare che l’anno scorso le pensioni fino a tre volte il minimo Inps erano 19,3 milioni, su un totale di 23,4 milioni di assegni. Il Sole 24 Ore
Per le pensioni rivalutazione piena fino a 2.000 euro
Aumenta la soglia per la rivalutazione totale delle pensioni: non più fino a tre volte il trattamento minimo Inps, ma a quattro (1.982 euro al mese). Contemporaneamente si abbassa l’asticella per il contributo di solidarietà: scatterà non più dai 150.000 euro lordi l’anno, ma dai 90.000. Arriva come ultimo emendamento presentato ieri sera a firma dei due relatori (Giorgio Santini del Pd e Antonio D’Alì del Nuovo centro destra di Alfano) una delle modifiche più attese alla legge di stabilità, il cui esame da parte delle commissione Bilancio al Senato va avanti a tambur battente, con tanto di sedute notturne. Obiettivo: passare il provvedimento all’Aula al massimo domani pomeriggio. Ieri sono stati presentati gli emendamenti a firma del governo (6) e dei due relatori (11 in un primo blocco, poi altri 6). Molte le novità che toccano gli argomenti più vari, dalla portabilità gratuita dei conti correnti alla riduzione dei contributi malattia versati dai commercianti. Dall’anagrafe nazionale assistiti in campo sanitario alla licenziabilità per giusta causa dei manager delle aziende partecipate che presentano per due anni di seguito i bilancio in rosso. E poi l’election day (d’ora in poi si voterà solo di domenica dalle 7 fino alle 23), la proroga di un altro anno ai comuni che intendono avvalersi di Equitalia per riscuotere le cartelle esattoriali e lo slittamento al 2015 dei rincari delle sigarette e della benzina. Oltre a una serie di micro interventi a favore delle emergenze più varie.
OSSIGENO AI PENSIONATI
L’emendamento presentato dai due relatori prevede un compromesso rispetto alla formulazione del governo (che ripristinava l’indicizzazione al 90% per gli assegni compresi tra tre e quattro volte, al 75% per quelli pari a 5 volte, per il 50% per quelli pari a sei volte). Per il 2014 la rivalutazione degli assegni pensionistici sarà al 100% per i trattamenti fino a 4 volte il minimo (1.982 euro al mese). Nel biennio 2015-2016 si ritorna alla formulazione varata dal governo. Una parte delle coperture arriverà dal contributo di solidarietà delle pensioni d’oro che scatterà a partire da quattordici volte il minimo (90.168 euro). Da questa soglia fino a venti volte il minimo il contributo sarà del 5%, da 21 a trenta volte (circa 193.000 euro lordi l’anno) sarà del 10%, dopo di che sarà del 15%.
PORTABILITÀ CONTI CORRENTI
Non si dovrà pagare più nulla, nemmeno un euro, per trasferire il conto corrente da una banca a un’altra. Attenzione: la norma vale «purché le banche coinvolte aderiscano ai comuni protocolli interbancari italiani». Se il ”trasloco” dura più di 14 giorni la banca d’origine pagherà delle sanzioni (1% del saldo per ciscun mese o frazione di mese di ritardo).
SANITÀ SOTTO CONTROLLO
Per rafforzare il monitoraggio sulla spesa sanitaria, nonché accelerare il processo di automazione amministrativa, arriva l’anagrafe degli assistiti (Ana) presso il ministero del Tesoro. La nuova anagrafe subentrerà di fatto a tutte le singole angrafi ed elenchi degli assistiti delle singole Asl. Le Asl non dovranno più fornire ai cittadini il libretto sanitario personale.
PACCHETTO IMPRESE
L’aliquota dei contributi dovuti dai datori di lavoro del commercio per le indennità economiche di malattia cala dal 2,44 al 2,40%. Per le imprese ci sono anche altri emendamenti. Tra questi c’è il rifinanziamento di alcune opere infrastrutturali legate all’Expo 2015, la riapertura dei termini per la rivalutazione dei beni d’impresa, un credito d’imposta per le banche che hanno subito perdite.
MANAGER PUBBLICI
Un emendamento del governo stabilisce che di fronte a due bilanci consecutivi in rosso, i manager delle società partecipate dagli enti locali potranno essere licenziati per «giusta causa». Dal 2015, inoltre, gli enti partecipati con tre esercizi di gestione in perdita dovranno diminuire del 30% il compenso degli amministratori. Il Messaggero
24 novembre 2013