Le misure sulle pensioni arriveranno entro febbraio. Quelle sulle auto blu, anche prima. Sui dipendenti pubblici bisognerà vedere dopo l’utilizzo delle mobilità che servirà a spostare i dipendenti dalle aree che hanno troppi occupati (ma senza soluzioni traumatiche, cioè senza licenziamenti). Intervistato da Sky Tg24, il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli – che ha concluso la parte iniziale di avvio delle procedure per la revisione della spesa («ci sono ora 25 gruppi di lavoro») – inizia a delineare con maggiore precisione gli interventi. “Lo strumento del blocco del turn over può essere ancora lo strumento migliore per ridurre il numero dei dipendenti pubblici. Si possono vedere quali sono le forme migliori, ci sono forme diverse, ma in è stato lo strumento principale” ha detto.
Il tema delle pensioni «è molto delicato – ammette Cottarelli – spero che possa essere affrontato entro febbraio». Le valutazioni non sono politiche, ma esclusivamente tecniche.
«Con la riforma Fornero – dice – si sono fatte cose importanti per chi andrà in pensione nel futuro», aggiungendo però che «la spesa per pensioni sul Pil è la più alta tra i paesi avanzati e questo non solo per motivi demografici». Altro nodo è quello dei dipendenti pubblici. «Almeno in alcune aree del settore pubblico ci sono troppi occupati, bisogna vedere se spostarli in aree dove non ci sono» dice Cottarelli. Che rassicura: «Bisogna vedere una volta fatta la mobilità interna quali siano le forme migliori per la diminuzione complessiva degli occupati nella Pa. Ci sono forme diverse, in passato il blocco del turn over è stato usato come strumento principale, forse è quello migliore. Sono fiducioso nel fatto che si troveranno soluzioni che non siano traumatiche per nessuno». A questo è legato anche il tema delle province che porteranno risparmi, ma richiede la riallocazione di personale e funzioni.
Per gli altri organi costituzionali, invece, il commissario si propone solo come “consulente”, in «contatto»con il presidenti di Camera e del Senato per incontrarli e parlare su come possono realizzare la loro spending.
Il commissario conferma anche gli obiettivi numerici (32 miliardi in 3 anni ) e le finalità del proprio lavoro: «In tutti i Paesi del mondo in cui la revisione della spesa ha funzionato – precisa – si è partiti da un obiettivo senza il quale è ben difficile proseguire e camminare. Ma abbiamo anche aggiunto che i risparmi di spesa saranno utilizzati per ridurre la tassazione sul lavoro.
Asca e Il Sole 24 Ore – 13 dicembre 2013