Il 2014 porta un giro di nuove nomine alla sanità. La prima riguarda il trevigiano Angelo Del Favero a direttore generale dell’Istituto superiore di Sanità (Iss). Passato, lo scorso aprile, dall’Usl 7 di Piove di Soligo ai vertici dell’ospedale «Le Molinette» di Torino, il dg ha già rifiutato la proposta di diventare commissario nel Lazio. Ma stavolta il trasferimento a Roma l’ha accettato. La firma del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, arriverà a giorni, dopo l’indicazione dei vertici dello stesso Iss sul nome di Del Favero. «E’ una bella responsabilità — ammette lui — il direttore generale dell’Istituto superiore di Sanità ricopre un ruolo chiave nel più importante centro di ricerca e consulenza scientifica d’Italia. E’ un’area strategica per il controllo e lo sviluppo della ricerca ma anche per la tutela ambientale. E’ impegnativo, ma a me piace lavorare, la fatica non mi spaventa e poi posso contare su tanti anni di esperienza».
Del Favero è stato consulente del dicastero della Salute e coordinatore veneto e nazionale dei dg. Per la successione alle Molinette si era fatto anche il nome di Valerio Alberti, responsabile dell’area ricerca dell’Azienda ospedaliera di Padova, dopo aver guidato l’Usl 3 di Bassano e prima l’Azienda ospedaliera di Verona. Ma in realtà il manager ha superato la prima selezione per ricoprire il medesimo incarico in un’Usl della Sicilia o del Lazio.
L’altra grossa partita in ballo è la nomina dei vertici dell’Istituto oncologico veneto. Dopo le dimissioni da dg presentate a un anno dalla scadenza del contratto da Pier Carlo Muzzio, decaduto il 31 dicembre, Luca Zaia deve sceglierne il successore, da proporre al ministero. L’idea sarebbe di nominare un commissario straordinario fino al 31 dicembre 2014, quando scadranno tutti i dg. Benchè nell’ultimo mese siano circolati i nomi di Adriano Cestrone, ex guida dell’Azienda ospedaliera di Padova e ora direttore sanitario della casa di cura «Sileno e Anna Rizzola» di San Donà, quello di Maria Giuseppina Bonavina, dg dell’Usl 20 di Verona ma già direttore sanitario dello Iov, e anche di Gianni Tessari, ex dg delle Usl di Bussolengo e Rovigo, sembra prevalere un’altra linea. Che consentirebbe alla Regione di risparmiare uno stipendio. Zaia potrebbe scegliere come commissario per un anno o il direttore sanitario dello Iov, Maria Giacobbo, appena nominata facente funzione da Muzzio, che ne caldeggia la nomina del segno della continuità, oppure Claudio Dario, gradito anche al rettore dell’Ateneo cittadino Giuseppe Zaccaria e a capo dell’Azienda ospedaliera di Padova. Associata all’Istituto oncologico veneto dalla delibera regionale di metà dicembre sui «bacini ottimali», che mette insieme uffici, magazzini, gestione del personale di più aziende, nell’ottica della razionalizzazione. L’Usl 16, il cui dg Urbano Brazzale (area Leo Padrin) potrebbe essere il terzo candidato, è accostata alla 15 di Cittadella e alla 17 di Este. Il decreto presidenziale dovrebbe essere firmato dopo l’Epifania: si vocifera contenga già il nome della Giacobbo, ma il governatore vorrebbe rifletterci ancora.
Spetta invece al ministero indire un nuovo bando per la scelta del direttore scientifico dello Iov, ruolo temporaneamente affidato al professor Giuseppe Opocher dopo i saluti di Giorgio Palù, che ha preferito restare direttore del Dipartimento di Microbiologia di Padova.
Michela Nicolussi Moro – Corriere del Veneto – 2 gennaio 2014