Ogni anno, circa venti milioni di americani contraggono il norovirus, che provoca disturbi gastrointestinali, entrando a contatto con persone infette o attraverso il cibo. Il norovirus è infatti la prima causa d’infezione di origine alimentare. Le epidemie che si registrano sulle navi da crociera fanno spesso notizia ma rappresentano solo l’uno per cento dei focolai. La principale fonte di contagio sono i ristoranti e i servizi di catering, responsabili per il 70% dei casi e che, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), potrebbero fare molto per ridurre il fenomeno. La fonte di contagio sono i dipendenti ammalati dei ristoranti, che maneggiano i cibi con mani non lavate correttamente, diffondendo il virus, già di per se molto contagioso. Il suggerimento dei CDC è che i lavoratori contagiati dal norovirus non tornino al lavoro prima che siano passate 48 ore dalla scomparsa dei sintomi, quali vomito e diarrea.
La verifica e il rispetto di questo intervallo dovrebbe essere fatta dai ristoranti e dai servizi di catering che dovrebbero anche garantire il pagamento dei giorni di malattia. In realtà, secondo il rapporto dei CDC, la situazione è ben lontana da quella auspicata. Infatti, il 20% dei dipendenti dei ristoranti dice che va al lavoro, anche se è contagiato, per paura di perdere il posto e per non sovraccaricare di lavoro i colleghi.
Beniamino Bonardi – Il Fatto alimentare – 12 giugno 2014