In Italia ogni 43 minuti si consuma una violazione ai danni dell’ambiente; il 22% di questi è costituito da reati contro gli animali e la fauna selvatica. Il traffico illecito di specie protette è il quarto mercato illegale in tutto il mondo, dopo droga, armi ed esseri umani, con un giro d’affari di 23 miliardi di dollari l’anno, gestito spesso dalla criminalità internazionale. Nel nostro Paese c’è un servizio, il CITES del Corpo forestale dello Stato, che da anni assicura i controlli necessari all’applicazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie animali e vegetali minacciate di estinzione. I CITES cura il rilascio delle certificazioni e collabora con il Ministero dell’ambiente per le attività di gestione della Convenzione. Ieri, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali che ospitano, presso l’Ispettorato Generale, il personale del Servizio CITES sono stati presentati gli ultimi risultati dell’attività operativa.
Nel corso del 2014 sono stati effettuati dal CITES ben 68.290 controlli in tutta Italia, in linea con i dati del 2013 (di questi più di 66mila sono stati effettuati in ambito doganale).
Le Regioni italiane in cui è stato eseguito il maggior numero di controlli sono la Lombardia con 23.774 e la Toscana con 23.529, entrambe con una significativa presenza di aziende manifatturiere del settore e al maggior transito di specie protette negli scali doganali dove sono dislocati i Nuclei Operativi CITES del Corpo forestale dello Stato.
I reati accertati nel 2014 sono stati complessivamente 174, contro i 269 del 2013, riguardanti il commercio illegale delle piante e degli animali tutelati dalla Convenzione di Washington e 140 gli illeciti amministrativi per un totale di oltre 400mila euro, rispetto ai 265 illeciti per un totale di circa 500mila euro notificati nell’anno precedente.
Il valore complessivo delle specie sequestrate nel corso del 2014 si aggira intorno ai 500mila euro, in aumento rispetto a quello rilevato nel 2013, pari a circa 450mila euro. L’Italia continua ad essere ai primi posti per numero di sequestri; nel 2014 seconda solo alla Francia. In netto calo il commercio legato ai prodotti della medicina tradizionale cinese e i reati relativi al commercio illegale di caviale.
Stazionano, invece, su livelli elevati il traffico di tartarughe soprattutto provenienti dall’Est Europa e dal Nord Africa e quello di rapaci, anche autoctoni, prelevati negli habitat del nostro Paese e venduti nei mercati esteri.
LA SCHEDA. L’ATTIVITA’ OPERATIVA DEL SERVIZIO CITES NEL 2014
Il Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato nel corso del 2014 ha effettuato 68.290 controlli in tutta Italia, in linea con i dati dell’anno precedente. Circa 1.500 accertamenti sono stati effettuati sul territorio nazionale e più di 66mila in ambito doganale.
Le regioni italiane in cui è stato eseguito il maggior numero di controlli sono la Lombardia con 23.774 e la Toscana con 23.529, entrambe con una significativa presenza di aziende manifatturiere del settore e al maggior transito di specie protette negli scali doganali dove sono dislocati i Nuclei Operativi CITES del Corpo forestale dello Stato.
Il Servizio CITES ha accertato nel 2014 complessivamente 174 reati, contro i 269 del 2013, riguardanti il commercio illegale delle piante e degli animali tutelati dalla Convenzione di Washington e ha contestato 140 illeciti amministrativi per un totale di oltre 400mila euro, rispetto ai 265 illeciti per un totale di circa 500mila euro notificati nell’anno precedente.
Il valore complessivo delle specie sequestrate nel corso del 2014 si aggira intorno ai 500mila euro, in aumento rispetto a quello rilevato nel 2013, pari a circa 450mila euro.
In particolare, nel 2014 il Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato ha posto sotto sequestro:
389 animali vivi
963 animali morti o parti,
500 chilogrammi di anguille vive
10 chilogrammi di coralli
I sequestri hanno riguardato:
Uccelli nel 46% dei casi
Rettili nel 45%
Invertebrati nel 6%
Mammiferi nel 2%
Pesci nel rimanente 1%
per un valore complessivo di circa 500mila euro.
Nella regione Lazio sono in prima linea il Servizio CITES Territoriale presso l’Ispettorato Generale di Roma, il Nucleo Operativo CITES – NOC di Fiumicino aeroporto e il Nucleo Operativo CITES – NOC di Civitavecchia.
Nel corso del 2014 sono complessivamente 6.668 i controlli effettuati nel Lazio, 20 risultano gli indagati e 7 sia i reati accertati che i sequestri effettuati.
Sono state elevate 8 sanzioni amministrative per un importo totale di 47.700 euro.
Sotto sequestro sono finiti 67 esemplari di animali tra cui 35 tartarughe e un pitone.
Tra le parti di animali sono stati sequestrati un cranio di coccodrillo imbalsamato e un cranio di rinoceronte, una zanna d’avorio e i denti di un elefante.
L’Italia continua ad essere ai primi posti per numero di sequestri effettuati in ambito CITES tra i Paesi membri dell’Unione Europea, nel 2014 seconda solo alla Francia.
Queste le operazioni più significative del 2014 svolte dal personale del Servizio Cites Centrale del Corpo forestale dello Stato.
OPERAZIONE ‘AVE LUPO’ – Iniziata nel 2013, ha riguardato una vasta indagine a livello nazionale su incroci pericolosi di lupi selvatici (Canis lupus), rinsanguati con cani appartenenti alla razza canina Lupo Cecoslovacco (Ceskoslovenský vlciak). In seguito alle perquisizioni il personale della Forestale ha deferito all’Autorità Giudiziaria 8 allevatori di cani lupo cecoslovacco per falso in atto pubblico, detenzione di specie protetta, violazione delle normative CITES e violazione della legge sulla caccia. Sono stati posti sotto sequestro 35 esemplari di cane lupo cecoslovacco ibrido di prima generazione.
OPERAZIONE ‘RIMPATRIO’ – La reintroduzione nell’habitat originario delle specie prelevate illegalmente costituisce una delle principali finalità della Cites dal punto di vista conservazionistico. In quest’ottica si inseriscono le seguenti operazioni, realizzate grazie alla cooperazione con le Autorità di gestione Cites dei Paesi di provenienza degli esemplari.
4 tartarughe appartenenti alla specie Testudo hermanni, sequestrate dal Noc di Ancona, sono state riportate in Grecia e rilasciate in natura in una riserva naturale del loro Paese di provenienza. 180 tartarughe appartenenti alla specie protetta Testudo graeca, sequestrate presso il porto di Genova, sono state reimmesse in natura nell’habitat di provenienza in Tunisia a seguito di una proficua collaborazione tra la Forestale e l’Autorità di Gestione Cites tunisina.
OPERAZIONE ‘ARCA DI NOÉ’ – Il Corpo forestale dello Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, ha operato il trasferimento di undici animali del Circo Martin sequestrati in Sardegna. Il sequestro è stato operato a seguito di una segnalazione per maltrattamento di animali effettuata dalla LAV. Alcuni degli animali del Circo Martin erano già stati posti sotto sequestro dal Corpo forestale dello Stato lo scorso anno, per l’impiego di una tigre tenuta alla catena senza ulteriori protezioni, di un orso con la museruola e di un cavallo, in violazione delle norme sul benessere animale e sulla sicurezza pubblica. Gli altri animali (una leonessa, bovini scozzesi, cammelli, lama, dromedari, cavalli, zebre e pappagalli) sono stati caricati a bordo di mezzi adibiti al trasporto di specie pericolose e portati ad Olbia dove sono stati imbarcati su un traghetto per essere trasferiti presso il Centro di recupero di fauna esotica di Semproniano (GR).
OPERAZIONE ‘CHRISTMAS FISH’ – Blitz nel foggiano in una operazione congiunta tra il personale del Servizio Cites di Bari del Corpo forestale dello Stato e della Capitaneria di Porto di Manfredonia sono stati eseguiti capillari controlli presso pescherie ed allevamenti ittici del capoluogo pugliese.
In particolare, presso un allevamento del comune di Lesina (FG), sono stati sequestrati circa 500 chilogrammi di anguille. La specie Anguilla anguilla dal 2008 è inclusa negli elenchi di normative comunitarie ed internazionali che ne regolano detenzione e commercio ed, essendo specie protetta, deve essere accompagnata da documentazione che ne attesti la legale acquisizione. Può inoltre essere pescata solo con specifica autorizzazione.
16 gennaio 2015