Daniela Boresi, dal Gazzettino. I complottisti sono serviti. Vuoi vedere che l’Azienda zero la Holding della Regione per governare la sanità, non vedrà mai la luce? Da settimane ormai gli indizi sull’archiviazione del Pdl 23 si rincorrono. Ieri la prova regina: nell’elenco degli argomenti che la V. Commissione avrebbe dovuto affrontare martedì (come previsto nell’ultima movimentata riunione) il Pdl 23 non c’era (la seduta è stata poi sospesa per la concomitanza con le esequie di Valeria Solesin). Ufficialmente non è stato possibile limare tutte le modifiche al “maxiemendamento” in tempo utile per consentire al presidente della V. Commissione Fabrizio Boron di inserire l’argomento all’ordine del giorno. Gli appassionati dei complotti tirano però le somme: si allungano i tempi per superare lo scoglio “vacanze natalizie”, intanto si procede con il riordino delle Asl che è urgente e che, a dire della maggioranza, vede quasi tutti d’accordo. E “Azienda zero”, addio. Del resto così come era stata inizialmente pensata non convinceva appieno neppure la maggioranza.
Il presidente della V. Commissione Fabrizio Boron non smonta questa tesi e apre uno scenario che più o meno tutti (opposizione e maggioranza) erano certi sarebbe stato quello finale: approvare entro il 31 dicembre il riordino delle Asl, tagliandole a 7 provinciali, due Aziende e lo Iov e rimandare la discussione sul Pdl 23.
«Nell’ultima riunione le opposizioni avevano chiesto una proiezione dell’organigramma della sanità prima e dopo la nascita dell’Azienda zero – sottolinea Boron – Non ce l’abbiamo fatta con i tempi e sono costretto a spostare la discussione, forse solo di qualche giorno». Questo il dato tecnico. Il ragionamento politico prende altre strade. Lo slittamento non viene visto di cattivo occhio neppure dalla maggioranza. «Abbiamo visto che il Governo ormai ci impugna tutte le leggi – spiega perché rischiare di presentare un documento fatto in fretta? Ho lanciato un messaggio: sul riordino delle Asl siamo più o meno tutti d’accordo ed è un tema urgente. Mandiamo avanti quello e poi diamo qualche mese in più di discussione all’Azienda zero». Tanto più che la Holding una volta approvata è immediatamente operativa, il taglio delle Asl no. Per l’opposizione questa scelta però segna definitivamente il “de jprofundis” per l’Azienda zero. «E chiaro che a questo punto vogliono stralciare la Holding e andare avanti con il resto – sottolinea il componente della V. Commissione Claudio Sinigaglia (Pd) – Segnale chiaro che all’interno della maggioranza il Pdl 23 ha più di qualche detrattore. Ma non credano però di trovare strade spianate sul taglio delle Asl. Siamo favorevoli a farlo, ma sul come c’è tanto da discutere. Disposti ad arrivare all’ostruzionismo se anche questo aspetto ci verrà calato sul tavolo a pacchetto chiuso».
Il Pdl 23 a questo punto rischia davvero di dividersi in due (“linee parallele con velocità diverse”, lo definisce Boron). Ma il vero nemico a questo punto non è tanto il “no” dell’opposizione, quanto il tempo. Entro il 31 dicembre incombe la nomina dei nuovi direttori generali. Saranno 10 o 24?
Il Gazzettino – 21 novembre 2015