Nello scorso aprile è stata osservata per la prima volta in Europa, in Norvegia, la Chronic Wasting disease (CWD), un’encefalopatia spongiforme trasmissibile causata da prioni che colpisce i cervidi. Questa patologia era fino a oggi ritenuta presente solo in Nord America, dove è nota dalla seconda metà del secolo scorso. Questa patologia era fino a oggi ritenuta presente solo in Nord America, dove è nota dalla seconda metà del secolo scorso. La malattia è stata riscontrata in una renna (Rangifer tarandus), specie nella quale la CWD non era mai stata osservata in precedenza, neppure nelle aree endemiche nordamericane. Questo caso ha fatto sorgere molti interrogativi nella comunità scientifica in merito a origine dell’infezione: deriva dall’importazione, dall’insorgenza spontanea di un nuovo prione o da un salto di specie? E al significato epidemiologico: si tratta di un episodio sporadico o del primo segnale di una presenza già diffusa e mai rilevata in passato?
Il riscontro di un secondo caso di encefalopatia da prioni, questa volta in un alce (Alces alces), ancora in Norvegia ma in un’altra area geografica rispetto al primo, tende a far escludere l’ipotesi di un episodio isolato.
Oltre al possibile impatto economico, la comparsa della CWD in Europa potrebbe avere implicazioni di tipo sociale. Sebbene infatti nessun caso di encefalopatia da prioni nell’uomo sia stato finora mai associato con CWD, le conoscenze ancora insufficienti e la percezione del rischio da parte dell’opinione pubblica potrebbero condizionare pesantemente le attività di conservazione e gestione delle popolazioni recettive e le possibilità di controllo della malattia.
I ricercatori del Nord Europa, in collaborazione con gli esperti nordamericani, stanno quindi studiando il problema per cercare di approfondirne la portata e le possibili conseguenze….
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6 giugno 2016