Repubblica. Dopo dieci settimane di calo, la curva dei contagi da Coronvirus in Europa è tornata a salire. Tanto che l’Oms ha sollevato il rischio di una nuova ondata, la quarta, della pandemia: «Ci sarà prima dell’autunno se non restiamo disciplinati» ha detto il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Ci sono, secondo Hans Kluge, «tutte e tre le condizioni» per l’ennesima tempesta «di decessi ed eccesso della pressione ospedaliera dovuta al Covid-19». E le condizioni sono anzitutto «l’aumento dei contatti sociali » per «la ripresa dei viaggi e degli assembramenti e l’allentamento delle restrizioni» che ha causato «la scorsa settimana un incremento del 10% di casi nel Vecchio Continente». Sui nuovi contagi pesa anche la diffusione della variante Delta che si muove e si trasmette rapidamente. Il Portogallo ha già reintrodotto il coprifuoco e nel Regno Unito, dove la mutazione del virus è stata riscontrata per la prima volta in Europa, si è raggiunto un nuovo picco: 27.989 casi in 24 ore, anche se il numero dei tamponi è altissimo e ricoveri e vittime restano contenuti.
L’Oms guarda però con preoccupazione in avanti: ad agosto, spiega Kluge, la Delta diventerà prevalente. L’arma per combatterla sono i vaccini visto che «le evidenze dimostrano che due dosi di uno qualunque dei farmaci approvati dall’Ema (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, J&J) proteggono anche dalla variante» e «la strategia della vaccinazione eterologa ha dimostrato di avere successo ». Ma è proprio qui il punto: per il direttore dell’Oms, nonostante gli sforzi dei governi, la copertura vaccinale in Europa è «inaccettabile » e lontana dalla quota raccomandata dell’80% della popolazione, soprattutto per quanto riguarda il personale sanitario e gli anziani.
In Italia l’88,2% di medici e infermieri è già immune e così anche l’86,5% degli ultraottantenni e il 57,5% dei settantenni, mentre sono ancora più della metà i sessantenni senza doppia somministrazione. Il bollettino di ieri racconta di 882 contagi e 21 decessi, 12 regioni senza vittime e i ricoveri in calo nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. Oggi è attesa la nuova flash survey dell’Iss e del ministero della Salute dedicata alla variante Delta che si attesta per ora attorno al 10% in alcune grandi regioni come il Lazio e la Lombardia. Da qui l’appello del presidente delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ad agire in anticipo «potenziando il sequenziamento e il tracciamento e mettendo in campo strategie di screening per chi arriva dall’estero». Il commissario Francesco Figliuolo assicura comunque che la corsa ai vaccini non subirà battute d’arresto: «Continueremo a garantire 500 mila somministrazioni al giorno perché le dosi a Rna resteranno le stesse» ha promesso dall’Umbria.