Sara Marangon. Non chiamatela deportazione. Quello in atto in queste ore è comunque un esodo forzato e attentamente programmato. Un esodo di conigli. E iniziato ieri, e proseguirà anche nella giornata di oggi, il primo intervento di cattura e delocalizzazione delle centinaia di conigli che ormai da un paio d’anni affollano parco Querini.
Ad oggi l’obiettivo, come ha spiegato il responsabile del Centro comunicazione e sviluppo di Enpa Nazionale Marco Bravi, è quello di acchiappare quanti più esemplari possibili per spostarli nell’area antistante al canile di Vicenza dove sono già stati predisposti due recinti di circa 500 metri quadrati ciascuno. Prima però gli animali saranno dotati di microchip e sottoposti a profilassi sanitaria come previsto dall’Ulss di competenza. A seguire le catture, che proseguiranno anche nei prossimi mesi – ossia fintanto ci saranno ancora conigli nel parco -, è una squadra ben organizzata e specializzata capitanata da Antonio Fasci, responsabile dell’Unità d’intervento nazionale dell’Enpa, e sorvegliata dal veterinario Giovanni Ferrara, referente scientifico nazionale della onlus per quanto concerne gli animali esotici. Ad aiutare durante l’operazione ci sono i volontari della sezione berica dell’Enpa e le guardie zoofile del nucleo locale.
L’intervento, fortemente voluto e finanziato dal Comune di Vicenza, si è reso indispensabile soprattutto negli ultimi mesi, da quando il numero di conigli è aumentato così tanto da colonizzare anche le zone circostanti al Querini. Rotatorie, parcheggi dell’ospedale e giardini delle case del quartiere San Bortolo sono stati infatti letteralmente invasi dai simpatici animaletti in cerca di cibo e di nuovi spazi. «Questo non è nostro primo intervento come unità nazionale – sono le parole di Marco Bravi -. L’ultimo ci ha visti impegnati in un parco della capitale, ma gli esemplari erano circa 70 e l’area molto più contenuta. Qui al Querini le difficoltà sono maggiori sia per il numero elevato di conigli da catturare, sia per la vastità dell’area verde. Inoltre stiamo parlando di conigli abituati a vivere m questa zona per cui non è semplice acciuffarli, nonostante si stia operando con rastrellamenti organizzati e volti a dare meno stress possibile agli animali».
«L’obiettivo in questi due giorni è quello di prelevare circa 200 conigli, visitarli, applicare il microchip e sottoporli a profilassi sanitaria spiega il vicentino Mauro Faccin, delegato per il progetto parco Querini da parte di Enpa Nazionale -. Gli animali resteranno quindi sotto osservazione per otto giorni prima di essere liberati nei recinti. Per ora, a parte un paio di casi di conigli maschi con ferite provocate da precedenti lotte, gli esemplari sembrano tutti in buona salute. Tra qualche tempo partirà una campagna di adozione per cercare di trovare una famiglia adeguata alla maggior parte di loro; non tutti, infatti, sono abituati al contatto umano per cui sarà importante cercare case con giardini ben recintati e persone disposte a compiere delle adozioni del cuore».
L’intervento di cattura proseguirà anche nella giornata di oggi, per questo il parco cittadino resterà chiuso al pubblico.
Il Giornale di Vicenza – 29 dicembre 2015