Una “legge speciale” per il Polesine. All’indomani della notizia della relazione sulla gestione dei rifiuti nostrani approdata in commissione bicamerale, la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Patrizia Bartelle chiede attenzione ai traffici più o meno leciti finiti nel mirino di un’inchiesta parlamentare.
“Coimpo, Torretta, Taglietto e l’ex centrale di Porto Tolle – rileva – sono solo la punta dell’iceberg come da tempo i vari comitati ambientalisti non mancano di denunciare. Nonostante tutte queste evidenze, però, si sta valutando ancora la possibilità di aumentare gli spazi a disposizione nell’assenza colpevole o totale, perché di fronte a questioni del genere non è ammessa la titubanza, della politica provinciale, che persegue fedelmente nella linea intrapresa, quella di non prendere mai posizione”.
Troppi, evidentemente, gli interessi connessi alle varie gestioni associate di rifiuti: “La situazione generale è sotto gli occhi di tutti da tempo, penso anche alla querelle che oppone i vari sindaci in seno a Ecoambiente e alla fronda che potrebbe portare alla nascita di un consorzio alternativo e non posso non chiedermi se davvero la risposta a tutto sia non un provvedimento ad hoc, una vera e propria legge speciale per impedire la proliferazione delle discariche in Polesine. Un territorio – incalza la Bartelle – stretto tra i due maggiori fiumi d’Italia con chilometri di spiagge e pinete, con un parco riconosciuto biosfera dall’Unesco, uno tra i pochi delta d’Europa oltre che zona a vocazione agricola e ortofrutticola, e ricordo al proposito che l’insalata di Lusia è l’unica ad avere il marchio IGP in tutta l’area UE, non possono trasformarsi in un distretto dei rifiuti e in una terra del Bengodi dove prevalgono la logica del profitto e gli interessi di pochi. È ora di dare un segnale forte che sia da svolta, ora o mai più…”.
La consigliera pentastellata dedica non a caso anche un passaggio della sua riflessione alla centrale. “Enel – spiega – con il suo bando di dismissione nel quale pone in capo agli acquirenti la bonifica del sito, non può pensare di sottrarsi ai suoi impegni perchè il diritto impone a chi inquina le relative azioni di ripristino dell’area. Ribadisco dunque quanto ho dichiarato già venerdì scorso a margine di un incontro con le parti sociali ed economiche a Porto Tolle, nonostante il sindaco Bellan abbia opposto a questo ragionamento il vecchio contratto datato addirittura 1973 e il giudizio legale di avvocati che in passato hanno avuto legami e rapporti professionali con Enel: lo ripeto e non smetterò di farlo, l’azienda non può sottrarsi alle sue responsabilità”.
Comunicato stampa – 4 luglio 2016