È ufficiale il primo caso in provincia di contagio del virus West Nile, meglio conosciuto come virus della febbre del Nilo. A confermarlo sono stati i vertici dell’Ulss 4 Alto Vicentino e il Comune di Santorso. Il contagiato è un uomo residente a Santorso, ricoverato nell’ospedale Alto Vicentino.
Virus del Nilo, isolata una contrada
Un cittadino è affetto dal virus del Nilo e il sindaco ordina l’isolamento della contrada per effettuare il trattamento anti- zanzare. Dopo Pojana Maggiore, paese in cui l’infezione è stata individuata in un allevamento di cavalli, anche nell’Alto vicentino scatta l’allerta per il virus del Nilo: ieri mattina, infatti, l’Ulss 4 e il Comune di Santorso, sono stati informati dal laboratorio di virologia di Padova, che un paziente, un uomo di mezza età residente a Santorso e ricoverato nel nosocomio del paese perché al rientro dalle ferie all’estero presentava i sintomi dell’infezione, sarebbe risultato positivo alle analisi. La febbre West Nile, malattia infettiva acuta virale, si è manifestata dopo un periodo di incubazione di 3-15 giorni dalla puntura della zanzara infetta. Nella gran de maggioranza dei casi, infatti, la malattia decorre come una infezione senza sintomi, in alcuni casi decorre come una sindrome influenzale ed in rari casi, in particolare in persone con particolari fattori di rischio, può dare origine ad una forma grave che comporta l’interessamento del sistema nervoso centrale. Nel caso del paziente orsiano, l’infezione si è presentata sotto forma di sintomi influenzali e ora – riferiscono i portavoce dell’Ulss 4 – le condizioni dell’uomo, dopo il ricovero e i controlli medici, sono migliorate. Non esiste, infatti, un vaccino per l’uomo e la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
In paese, nel frattempo, sono state attivate le procedure per tutelare la salute: «La situazione è sotto controllo. Abbiamo adottato le misure previste dal piano regionale che comportano operazioni di disinfestazione volte ad abbattere la popolazione di zanzare che sono in grado di trasmettere la malattia- afferma il sindaco Franco Balzi- L’area di intervento in cui procederemo con la disinfestazione riguarderà via della Masena e le limitrofe vie Timonchio, Sessegoli, Timonchiello, via dei Tretti». Le disinfestazioni saranno effettuate dal Comune tramite ditta specializzata e saranno coordinate da personale tecnico dell’Ulss 4 con la Protezione Civile dalle 5.30 alle 7 del mattino e dalle 20 a mezzanotte di oggi, venerdì 2 settembre. «Chiediamo ai residenti non solo di chiudere tutti gli infissi durante lo svolgimento dell’operazione- prosegue il sindaco Franco Balzi- ma anche di procedere alla rimozione di focolai larvali rimuovendo i ristagni di acqua in sottovasi, bidoni e vasche di raccolta dell’acqua piovana o, se non è possibile, svuotarli, coprirli con il coperchio o con un telo in tessuto o con una rete a maglie fine tipo zanzariera. Infine di trattare con appositi prodotti antilarvali i ristagni di acqua che non possono essere rimossi, come ad esempio tombini, ca- ditoie e pozzetti di raccolta dell’acqua di scolo delle grondaie».
Paolo Coin, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 4, ricorda alcune norme per combattere virus : «All’alba e al tramonto indossare preferibilmente pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, evitare l’uso di abiti scuri, profumi e dopobarba perché attraggono le zanzare», spiega. «Applicare lozioni repellenti sulle parti del corpo scoperte per tenere lontane gli insetti». ·
L’ALLARME A POJANA Risale a martedì l’allarme nel vicentino per la West Nile dopo che in una trappola posizionata dall’lstituto zooprofilattico delle Venezie in un allevamento di Pojana Maggiore erano state trovate zanzare infette. La scoperta ha provocato un’immediata reazione da parte del Centro nazionale del sangue delllstituto superiore di sanità. L’ente con una circolare aveva disposto «l’esclusione temporanea per 28 giorni dei donatori che avessero soggiornato almeno una notte del vicentino». Una formula alquanto fuorviante che sembrava comprendere tutti i 280 mila vicentini che donano periodicamente il sangue. Il chiarimento è arrivato ieri: la sospensione non riguarda i vicentini (le cui donazioni vengono sottoposte a uno specifico test), ma solamente a chi transita nel territorio berico. L’allarme West Nile riguarda già altre tre province del Veneto. (IL Giornale di Vicenza)
2 settembre 2016