Naccarato (Pd) evidenzia il federalismo alla rovescia fra i “voti” dell’Anvur alla Scuola di Medicina e i drastici tagli imposti dalla giunta Zaia all’ospedale e all’Azienda
Un coro: tutti a sostegno della “rivolta” del direttore generale dell’Azienda ospedaliera e dell’Università nei confronti delle schede ospedaliere. Una drastica penalizzazione per la sanità pubblica padovana da parte della Regione. Posti letto a volte dimezzati; specialità a rischio insieme alle Scuole post-lauream del Bo; conti che non tornano e prefigurano il collasso. «Ho incontrato recentemente l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto» afferma Alessandro Zan, deputato di Sinistra ecologia libertà, «Ha raccontato anche a me un po’ di frottole, ma è chiarissimo come i leghisti puntino a premiare Verona a scapito di Padova. E la Regione ha mentito nella programmazione: ha tagliato ospedali e posti letto senza mettere un cent nelle strutture teritoriali, nei distretti, nei servizi assistenziali». Intanto, un gesto di assoluta trasparenza istituzionale. Leonardo Padrin, presidente Pdl della Commissione Sanità in consiglio regionale, ha pubblicato nel suo sito Internet l’intera documentazione: osservazioni, commenti, proposte alternative e prese di posizione sulle schede ospedaliere licenziate dalla giunta Zaia. Senza tanti complimenti, Antonio De Poli (senatore e leader dell’Udc padovana) attacca proprio il governatore della Lega: «Nella testa di Zaia Padova resta ultima e alcuni fatti dimostrano la volontà politica di declassare la sanità padovana». E poi entra nel merito della strategia dei tagli: «Pensare di ridurre Cardiologia ai livelli di strutture ospedaliere minori come Mirano è semplicemente assurdo. C’è un disegno preciso: ridimensionare la sanità padovana a vantaggio delle altre province». E il nuovo ospedale? L’accordo di programma istituzionale per realizzarlo? «E’ fumo! Per due anni Zaia ci ha preso in giro e ora è pronto a scaricare le colpe su Roma. La dimostrazione che per la Regione la sanità padovana non conta nulla arriva dalle schede. Le scuola di specializzazione in Endocrinologia e Pneumologia a rischio. Questo significa non risparmiare tagliando le inefficienze e i doppioni, ma minacciare seriamente il futuro della sanità e della formazione specialistica. La riduzione dei posti letto, da Ortopedia a Urologia e Pediatria, è un segnale tangibile. La palla ora passa al governatore. Non ha più scuse, i padovani non credono alle favole». In attesa delle iniziative da parte dei rappresentanti Pd in Regione, Alessandro Naccarato ragiona a voce alta: «Lascia davvero stupefatti la coincidenza della pubblicazione del rapporto dell’Agenzia nazionale di valutazione dell’Università e delle schede ospedaliere da parte della giunta regionale» commenta il deputato padovano del Pd, «È il federalismo alla rovescia: Roma riconosce e premia l’eccellenza del Bo e della sua Scuola di Medicina. A Venezia, invece, si provvede a penalizzare con drastici tagli l’ospedale, l’Azienda e l’Università». Per Naccarato, il punto è cruciale: «La Regione deve ridurre la sua spesa sanitaria, a causa di una montagna di debiti. In questo quadro, le schede diventano tagli lineari spalmati senza scelte strategiche, programmazione e tutela dell’eccellenza. Concordo fino in fondo con il nuovo dg dell’Azienza e con l’Ateneo: se non si riconosce il valore di padova, si provoca un danno all’intero sistema veneto. È già accaduto con lo Iov altrettanto penalizzato e perfino privato del Registro Tumori , strumento indispensabile alla prevenzione in questo campo». Oltre ai politici, non mancano le reazioni preoccupate ad ogni livello. I sindacati confederali e quelli dei medici sono pronti a “rispolverare” i documenti spediti a giugno all’attenzione della Regione. E dopo Ferragosto anche i Dipartimenti della Scuola di Medicina metteranno il “caso” all’ordine del giorno, in particolare per quanto riguarda il futuro delle Cliniche e delle Scuole di specializzazione.
Il Gazzettino – 8 agosto 2013