Un’accelerazione improvvisa, con Silvio Berlusconi che detta le dimissioni ai ministri del Pdl ed Enrico Letta che parla di «gesto folle e irresponsabile». Un’improvvisa sterzata che porta il governo delle larghe intese verso un binario morto e rischia di farlo crollare ad appena cinque mesi dal suo insediamento.
L’ultima parola sarà detta martedì, quando il premier si dovrebbe presentare in Parlamento per chiedere la fiducia e provare a ricucire lo strappo.
La giornata comincia con un intervento di Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato vola a Napoli e da Poggioreale annuncia un «messaggio alle Camere sul tema del sovraffollamento delle prigioni». Un appello per l’amnistia e l’indulto non nuovo che però arriva in una giornata chiave. Non sono pochi gli esponenti del Pdl che lo colgono come un’apertura alle ragioni del centrodestra, sulla necessità di intervenire sui temi della giustizia. Il Presidente aggiunge un’altra frase importante: «Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo, ma di un Parlamento che discuta e lavori e non che ogni tanto si sciolga».
Ma la situazione precipita. Una prima avvisaglia arriva quando Berlusconi fa depositare la memoria difensiva nella quale chiede la ricusazione di alcuni membri della giunta del Senato e annuncia che non si presenterà alla seduta del 4 ottobre. Poco dopo, l’annuncio dello stesso Berlusconi: «La decisione di congelare lo stop all’aumento dell’Iva è inaccettabile ed è una grave violazione dei patti». Di qui l’«invito» ai cinque ministri pdl a dimettersi. A seguire, un comunicato dei ministri conferma la decisione. Nel Pdl, intanto, si consuma uno scontro sotterraneo. Le avvisaglie emergono da una nota polemica di Fabrizio Cicchitto: «Una decisione così rilevante avrebbe richiesto una discussione approfondita e avrebbe dovuto essere presa dall’ufficio di presidenza del Pdl e dei gruppi parlamentari».
Interviene il segretario pd Guglielmo Epifani: «L’irresponsabilità sta salendo a livelli impensabili». Nichi Vendola invita il Pd a chiudere «la stagione infelice dell’alleanza con il Caimano». Pier Ferdinando Casini e Luca Cordero di Montezemolo invitano i moderati del Pdl a ribellarsi.
Due partiti vogliono elezioni subito, da fronti contrapposti. Il Movimento 5 Stelle, da molti considerato un possibile partner per un esecutivo di scopo o un governo con il Pd: «Nel Dna del nostro movimento – dice Nicola Morra – non esistono alleanze o accordi. La palla vada ai cittadini subito». E la Lega: «Elezioni subito — dice Roberto Maroni — per dare un governo stabile e amico del Nord».
Alle agenzie arriva infine un comunicato ufficiale del premier, che sembra sancire una rottura, per i toni inusuali e i contenuti forti. Letta parla di «gesto folle e irresponsabile», di decisione presa per «coprire le vicende personali» di Berlusconi: «Tenta di rovesciare la frittata utilizzando l’alibi dell’Iva». E su twitter avverte: «Gli italiani non abbocchino a Berlusconi». Ma le trattative continuano.
Alessandro Trocino – Corriere della Sera – 29 settembre 2013