Ormai è rottura totale tra i medici di famiglia e la Regione. Ieri l’ultima beffa per i camici bianchi rappresentati dalla Fimmg: prima la commissione Sanità ha ascoltato per due ore le osservazioni del segretario Silvio Regis sulla delibera inerente il contratto di esercizio delle Medicine integrate di gruppo (base degli ambulatori h24, messi dal Piano sociosanitario al centro della riforma dell’assistenza territoriale), poi è andata direttamente al voto, senza nemmeno discutere il testo.
E quindi senza valutare le obiezioni dei primi attori della riforma, che chiedono fondi adeguati a pagare personale e attrezzature per i nuovi ambulatori, da condividere con specialisti e Guardie mediche. La delibera è stata approvata con i «sì» di maggioranza e Verso Nord. «A questo punto la Fimmg ritira i propri delegati da tutte le Usl — dichiara Regis — gli ambulatori h24 li aprano il governatore Luca Zaia, l’assessore Luca Coletto e i consiglieri di centrodestra, che non hanno capito un concetto fondamentale: gli sconfitti non siamo noi, ma i cittadini». La maggioranza assicura che Coletto recepirà le istanze della categoria modificando la delibera ora destinata a tornare in giunta. Ma l’opposizione, che ha votato contro, non ci sta. «Con questa prova muscolare giunta e maggioranza hanno confermato la propria debolezza e l’incapacità di dialogo con i soggetti che operano sul territorio», dice Claudio Sinigaglia del Pd. «Non si può avviare una riforma cosi importante, che riguarda tutti i veneti, senza coinvolgere la Fimmg», insiste Antonino Pipitone (Idv).
Il Corriere del Veneto – 25 ottobre 2013