Diventa ora un vero e proprio emendamento la proposta delle Regioni per la modifica dell’art. 27 del dl 68/2011 sui costi standard. Servirà anche un decreto ad hoc per definire gli indicatori di riferimento. Regioni in Piano di rientro avranno 5 anni per rientrare negli standard. La proposta non sarà inserita nella Stabilità.
Dal prossimo anno sarà benchmark chi “garantisce l’erogazione dei Lea e risulta adempiente, avendo superato la valutazione del Tavolo di verifica degli adempimenti”. Vi saranno però degli indicatori di riferimento sulla qualità, l’appropriatezza e l’efficienza dei servizi erogati che dovranno essere definiti da un decreto del Governo ad hoc, previa intesa in Stato Regioni. Saranno 5, gli anni di tempo che avranno le Regioni in Piano di rientro per rientrare negli standard. Previsto anche un sistema premiale e la definizione degli obiettivi.
Questa la proposta delle Regioni per la modifica dell’art. 27 del Dl 68/2011 dei costi standard anticipata sul nostro giornale dall’assessore alla Salute della Toscana, Luigi Marroni e che ora è diventata un vero e proprio emendamento. Molto probabilmente, però, visto il delicato momento istituzionale non vi sarà spazio per inserire la modifica nella Legge di Stabilità, come auspicato dalle Regioni. In ogni caso, la proposta sarà oggetto di un provvedimento ad hoc nel 2014. Ma vediamo in cosa consiste la proposta delle Regioni e cosa aggiunge rispetto al testo dell’art. 27 del Dl 68/2011.
Innanzitutto, l’emendamento inserisce nell’articolo 27, quattro ulteriori commi in cui sono inserite le nuove regole che dovranno essere messe in atto nella definizione delle Regioni benchmark e degli indicatori dei costi standard. Precisiamo che le tre Regioni benchmark per il 2013 deliberate la scorsa settimana dalla Stato-Regioni, Emilia Romagna, Umbria e Veneto, sono state scelte seguendo i criteri del dl 68.
La proposta regionale prevede che possano essere Regioni di riferimento quelle “che non essendo assoggettate a piano di rientro, abbiano garantito l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e risultino adempienti, avendo superato la valutazione del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali di cui all’articolo 12 dell’intesa Stato-Regioni in materia sanitaria del 23 marzo 2005”.
Ma la proposta non si esaurisce qui e prevede che le Regioni di riferimento siano rappresentate mediante l’individuazione di “indicatori di qualità, quantità, appropriatezza ed efficienza dei servizi erogati, definiti, per ciascun macrolivello di assistenza”. Per costruire gli indicatori servirà un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa intesa della Conferenza Stato-Regioni, sentita la struttura tecnica di supporto”.
Nel decreto devono essere anche “individuati i criteri per la ripartizione alle regioni del finanziamento sulla base dei costi standard, tenuto conto degli elementi di premialità di cui al comma precedente ed individuando la pesatura da attribuire alla popolazione”.
Ogni indicatore rappresentativo delle regioni di riferimento costituirà annualmente lo standard di qualità ed il livello di servizio di riferimento da conseguire da parte di tutte le regioni.
Per le regioni in piano di rientro tali standard saranno definiti considerando il risultato iniziale e la gradualità di conseguimento: in ogni caso le regioni in piano di rientro dovranno raggiungere gli standard medi nazionali entro cinque anni. Il raggiungimento degli standard di qualità e di livello di servizio individuati annualmente costituiscono la base per l’attribuzione alle regioni, comprese quelle in piano di rientro, di elementi di premialità le cui modalità di attribuzione saranno indicate con il richiamato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
La proposta delle Regioni prevede anche che i costi standard siano calcolati annualmente per ciascuno dei tre macrolivelli di assistenza erogati in condizioni di efficienza ed appropriatezza dalla media pro capite pesata del costo registrato dalle regioni di riferimento.
Prevista anche la definizione di obiettivi per le regioni di riferimento e per le rimanenti regioni.
Quotidiano sanita – 12 dicembre 2013