«Altro che tutto bene, come dicono i comunicati emessi ogni giorno dal Comune: nelle mense delle nostre scuole materne succedono cose gravissime, e a certificarlo non siamo noi ma la stessa Uls 20». Gianni Benciolini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, apre un voluminoso faldone verde, e ne estrare una pila di segnalazioni, dal contenuto decisamente inquietante.
Segnalazioni fatte su carta intestata dell’Usl 20 , oltre che da diversi genitori, il cui contenuto descrive una realtà piena di lati oscuri. «Le segnalazioni – spiega Benciolini – parlano di cibi immangiabili, di zucchine marce, di mancati controlli sulla temperatura dei frigoriferi, di pasti arrivati freddi o in ritardo, o non in tempo (tanto che – aggiunge il consigliere – i bambini del secondo turno restano senza pranzo), di pasta immangiabile, di lotti di verdura marcia non separata da quella buona. Ed anche, cosa gravissima, della mancanza di indicazioni sui cibi per diete speciali senza glutine, che spesso vengono stoccati assieme al resto del cibo, con rischi gravissimi per la salute dei bambini celiaci».
Tutte cose, sottolinea l’esponente grillino, emerse dai controlli fatti dalla 20 attraverso il Sian, il servizio igiene, alimentazione e nutrizione. Ma allora perché i comunicati quotidiani del Comune parlano di una situazione totalmente diversa? «I controlli – sostiene Benciolini – vengono fatti avvertendo la scuola alle 10.30 del mattino: non voglio dire di più, ma mi pare si tratti di controlli sulla base di un accordo». Benciolini ha chiesto di avere anche i risultati di tutte le analisi fatte dalla società Lachiver sui cibi delle mense. E in ogni caso avverte: «Da gennaio, io e altri consiglieri comunali ci presenteremo nelle mense scolastiche per pranzare assieme ai bambini. Perché – conclude – con la salute dei nostri bambini non si scherza».
Replica immediata (e durissima) da palazzo Barbieri. In una nota, il Comune fa infatti sapere che «con la salute dei bambini non solo non si scherza, come afferma il consigliere Benciolini, ma nemmeno si deve fare speculazione politica e becero allarmismo, come invece sta facendo lui: nei piatti dei bambini veronesi non è mai arrivato nessun cibo rischioso per la loro salute o non commestibile, come confermano le verifiche condotte direttamente dai genitori». Rispondendo alla citazione di «segnalazioni dell’Usl 2», fatta dall’esponente del M5S, palazzo Barbieri ricorda che «i 50 controlli ufficiali effettuati proprio dalla 20 (Sian e Servizio Veterinario) a cucine, centri cottura e mense di asili nido e scuole (infanzia, primarie e secondarie) hanno verificato una situazione in sintonia con la tutela della salute pubblica, pur rilevando, a volte, minime difformità a cui i gestori hanno posto rimedio prima ancora che i cibi fossero distribuiti nelle scuole. E anche dopo i controlli effettuati ieri l’Usl 20 afferma che «ad oggi non sono state rilevate situazioni di rischio per la salute pubblica tali da comportare provvedimenti cautelativi di sospensione dell’attività». Circostanza confermata dal presidente di Agec, Massimo Galli Righi, che smentisce categoricamente che all’azienda siano mai arrivate segnalazioni negative da parte dell’Usl. «Anche i genitori presenti alle ispezioni hanno espresso giudizi positivi sui cibi controllati. Evidentemente – continua la nota di palazzo Barbieri – il consigliere Benciolini non sa distinguere tra un giudizio qualitativo e soggettivo su una pietanza (ad esempio: pasta troppo cotta o viceversa troppo scotta e così via…) da una pietanza pericolosa per la salute: in ogni caso il Comune non ha niente da nascondere e Benciolini sarà chiamato a rispondere nelle sedi opportune delle sue affermazioni allarmistiche e diffamatorie».
Lillo Aldegheri – Corriere di Verona – 21 dicembre 2013