di Marco Zatterin. Il Regno Unito rischia adesso una procedura d’infrazione per le etichette «a semaforo» sui prodotti alimentari, pratica originata dall’invito rivolto alla distribuzione dal governo di Sua Maestà perché metta «volontariamente» un bollino rosso, giallo o verde sulle confezioni, a seconda del contenuto di grasso, sale e zucchero.
La Commissione Ue ha aperto un’inchiesta preliminare («pilot») alla quale Londra ha replicato ieri. «Temo per gli effetti sulla libera circolazione delle merci – ha detto il responsabile per l’Industria, Antonio Tajani -. Leggeremo le argomentazioni e, se non saremo convinti, apriremo una procedura d’infrazione formale».
Il governo italiano guida l’offensiva. Dopo aver sollevato il problema nei Consiglio Sanità e Agricoltura in autunno, ieri il nodo è finito nell’agenda del Consiglio competitività. Il ministro per gli affari europei, Enzo Moavero, ha accusato i britannici su almeno due fronti. Quello di aver adottato un sistema «troppo semplificato», che finisce per «penalizzare la sogliola a causa dei grassi Omega 3 che invece sono consigliati da tutti, e privilegia l’olio di semi a quello di oliva». E quello d’aver fatto sì che una norma volontaria sia adotta dal 98% delle catene di grande distribuzione. «E’ una pratica concordata, un cartello, a un boicottaggio collettivo o altro?», s’è chiesto.
Londra dice che è un malinteso. Lo schema, spiegano, «non è uno privo di sfumature, non stigmatizza i prodotti “buoni” o “cattivi”, e vuole aiutare i consumatori a identificare i prodotti che calzano il loro regime alimentare». Il problema, dicono gli italiani, è che la scelta è sempre influenzata dai colori e quasi un consumatore su due non compra se vede «rosso». La Commissione indaga. Verdetto nel giro di poche settimane.
La Stampa – 21 febbraio 2014