I giudici del tribunale del Riesame di Brescia hanno disposto la libertà per sette dei secessionisti veneti arrestati il 2 aprile scorso, tra cui l’ex parlamentare Franco Rocchetta e il leader dei Forconi, Lucio Chiavegato, mentre ha disposto i domiciliari per altri cinque.
«Da Brescia arriva una buona notizia ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea»: lo ha detto all’Ansa il segretario della Lega Nord Matteo Salvini commentando la decisione del tribunale del Riesame di Brescia. «Sono contento – ha aggiunto – perché avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà».
Gli arresti erano stati eseguiti dai carabinieri del Ros il 2 aprile scorso contro un gruppo secessionista accusato di aver messo in atto «varie iniziative, anche violente», per ottenere l’indipendenza del Veneto, e non solo. Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, erano contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. Al centro dell’operazione «un gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano».
Tra gli episodi contestati, anche la «costruzione di un carro armato artigianale da utilizzare per compiere un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco».
Il Sole 24 Ore – 19 aprile 2014