Metà del territorio degli Usa, un gigante planetario dell’agricoltura, è colpita dalla siccità. Gli Usasono il primo esportatore mondiale di grano e mais, che costituiscono la base dell’alimentazione del genere umano: fanno eccezione solo parte dell’Asia e dell’Africa, dove predomina l’uso del riso.
Sono anche il massimo esportatore mondiale di soia, che insieme al mais serve per nutrire il bestiame: mucche, maiali, galline. Cosa accadrà al mercato mondiale delle derrate alimentari e aiprezzi del cibo? L’Italia è toccata da vicino, dal momento che è è il terzo importatore mondiale di grano.
La cartina è quella offerta dal sito Drought Monitor, che fa capo al dipartimento per l’Agricoltura e ad altri enti statali statunitensi. Il giallo indica la semplice scarsità anomala di precipitazioni, il rosso scuro la siccità eccezionale. Notare l’abbondanza di lettere “L”: indicano unimpatto a lungo termine, anche sull’ecologia e sull’idrologia (da anni varie parti degli Usa sono alle prese con la siccità) , mentre le “S” che spesso vi sono affiancate segnalano l’impatto a breve termine, ossia soprattutto sull’agricoltura.
Andiamo verso l’estate, una stagione in cui di solito la siccità peggiora. Dagli Usa arrivano già notizie tragiche sulle condizioni dei campi: in alcune zone il grano sta seccando prima ancora di mettere la spiga, il prezzo della carne aumenta perchè è difficile trovare erba per il bestiame anche se il numero dei bovini, proprio in seguito alla siccità, è stato drasticamente ridotto già qualche anno fa. Eccetera.
Al momento, i mercati delle derrate alimentari non danno segni di nervosismo e non puntano dritti al rialzo: non sono segnalati troppo caldo, troppo secco, troppo umido negli altri Paesi che giganteggiano per le esportazioni. C’è però la vistosa eccezione dell’Ucraina (oltre ad essere il quarto esportatore mondiale di mais, esporta anche la bellezza di 5-10 milioni di tonnellate di grano: dipende dalle annate) dove il problema non sono le condizioni meteorologiche ma la guerra.
In ogni caso prima di arrivare alla stagione dei raccolti dovranno ancora passare dei mesi. Può accadere di tutto, e la cosa apparentemente più improbabile è che gli Usa ricevano una quantità tale di pioggia tale da raddrizzare la situazione
15 maggio 2014