Modifiche riforma lavoro. Partite Iva e stagionali, stretta più soft
Accordo sul pacchetto di modifiche alla riforma del lavoro. Governo e maggioranza hanno trovato un’intesa con qualche correzione agli emendamenti da inserire nel decreto Sviluppo.
Le richieste di modifica sono diventate 11 (erano 10); si conferma l’allentamento della stretta sulle partite Iva e sui contratti a tempo determinato (specie per le attività stagionali); si generalizza la possibilità per le agenzie di somministrazione di ricorrere al contratto di apprendistato.
Mentre sul fronte degli ammortizzatori sociali salta lo slittamento di un anno per l’introduzione dell’Aspi, sollecitato dalla maggioranza: per l’Assicurazione sociale per l’impiego l’entrata in vigore resta confermata al 1° gennaio 2013. In cambio il Governo ha fatto marcia indietro sull’indennità di mobilità; la fase transitoria “a requisiti massimi” (dal 2017 sarà assorbita dall’Aspi) viene allungata di un anno, dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2014.
Con un beneficio soprattutto per i lavoratori meridionali e gli over 50enni del Centro Nord che potranno così fruire di sei mesi in più di erogazione dell’indennità di mobilità. Con la riforma Fornero, infatti, un lavoratore over 50enne del Centro Nord nel 2014 avrebbe percepito il sussidio per 30 mesi, mentre grazie allo slittamento di un anno previsto dall’emendamento, avrà diritto a sei mesi in più, arrivando quindi a 36 mesi complessivi di ammortizzatore. Stesso discorso per i lavoratori del Sud che, a seconda dell’età (fino a 39 anni, da 40 a 49 anni e oltre i 50) potranno godere in tutti e tre i casi di sei mesi in più di mobilità. Entro il 31 ottobre 2014 è previsto un monitoraggio da parte del ministero del Welfare, insieme alle parti sociali, per verificare la sostenibilità della misura e, conti pubblici permettendo, vedere se esistono le condizioni per nuovi interventi.
L’emendamento che all’inizio della prossima settimana sarà votato nelle commissioni Finanze e attività produttive della Camera, rinvia di un anno l’aumento contributivo a carico di partite Iva e parasubordinati iscritti alla Gestione separata Inps previsto dalla riforma Fornero. L’attuale aliquota al 27% rimarrà in vigore nel 2013 e salirà al 28% nel 2014. Ma per bilanciare gli effetti finanziari di questa misura si interviene, in via speculare, sull’aumento contributivo degli assicurati iscritti anche ad altri forme pensionistiche che salirà in modo più spedito: l’aliquota nel 2013 sarà al 20% (anzichè 19% come previsto dalla riforma Fornero). Per le partite Iva la verifica di regolarità su reddito e durata della restazione si spalma nell’arco di 2 anni consecutivi e non più su uno solo.
La riscrittura degli emendamenti sul lavoro – si aspetta ancora il parere della Ragioneria sulle coperture, specie sull’allungamento della mobilità e sullo stop nel 2013 all’aumento dell’aliquota per gli iscritti alla Gestione separata Inps – ha cassato la norma che aumentava le tutele ai parasubordinati in caso di mancati versamenti contributivi dei datori di lavoro, attraverso l’estensione dell’articolo 2116 Codice civile. Al ministero di via Veneto verrà istituito un archivio dei contratti e degli accordi collettivi di gestione delle crisi aziendali che prevedono il ricorso ai sussidi.
Tutti gli altri emendamenti del nuovo “pacchetto lavoro” confermano le richieste della maggioranza (si veda «Il Sole 24 ore» di mercoledì). Gli intervalli nei contratti a tempo (60 o 90 giorni) si potranno ridurre a 20-30 giorni per le attività stagionali (e in ogni altro caso previsto dai Ccnl), inoltre un cassintegrato potrà fare lavori accessori (con voucher fino a 3mila euro). Viene salvata la Cigs per le aziende ammesse a procedura concorsuale. A patto – questa è un’altra novità – che l’impresa abbia prospettive di ripresa e tutela, anche parziale, dell’occupazione.
ilsole24ore.com – 13 luglio 2012