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Acrilamide, agenzia tedesca (BfR) propone autovalutazione consumatori

Direttamente sul sito del BfR, l’Istituto Federale della Valutazione del Rischio tedesco, è possibile scaricare un software con il quale simulare la propria assunzione giornaliera della sostanza cancerogena e genotossica acrilamide: per regolarsi, intanto, in attesa che EFSA a Settembre 2013 pubblichi una nuova valutazione del rischio, come richiesto da 4 agenzie europee (tra cui anche BfR).

I risultati sono poi comparati con l’assunzione media di acrilamide da parte di un teen ager tedesco, in base ad una indagine del 2002. Il BfR intende testare il prototipo alla Settimana Verde di Berlino in questi giorni, per capire l’interesse dei consumatori.

Livello di sicurezza

In ogni caso, i risultati del test non indicheranno nessuna soglia di consumo sicuro.  Che al momento- e in attesa di maggiori informazioni dal parere di EFSA del prossimo settembre- non esistono, dal momento che l’acrilamide esplica i propri effetti anche a livelli molto bassi. Difficile quindi orientarsi e trarre conclusioni in assenza della valutazione del rischio vera e propria.

E’ però interessante apprendere che il BfR intende sviluppare tale software considerando anche altri contaminanti, in modo da permettere ai consumatori di orientarsi su diete più sane e meno contaminate. L’aspetto ida sottolineare quindi è la volontà di cambiare-e forse per la prima volta- le diete dei consumatori non sulla base di nutrienti da evitare o per contro da intercettare; ma per adottare diete meno contaminate. Del resto l’uso di routine sui database sull’assunzione alimentare è proprio quello di monitorare l’assunzione di sostanze tossiche; e quello di EFSA in materia non fa eccezione (si stima cioè l’esposizione dei consumatori o di sottogruppi degli stessi rispetto a matrici alimentari, e quindi, a contaminanti).

Potenzialmente lo sviluppo del software è quindi promettente: soprattutto se sarà in grado di declinarsi in tutti questi aspetti (salubrità nutrizionale e sicurezza alimentare, insieme).

sicurezzaalimentare.it – 22 gennaio 2013

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