La tedesca Rewe, in uscita dal mercato italiano, vende al consorzio bolognese. Prosegue la cessione dei supermercati Billa. A fine giugno il gruppo aveva alienato un primo pacchetto di 53 filiali, perlopiù dislocate a Nord Ovest, ai francesi di Carrefour.
Ora altri 50 market Billa, questa volta del Nordest, andranno al retailer italiano Conad. Di questi, secondo il sito online undici sono a Padova, dieci a Venezia e altrettanti a Vicenza, cinque a Treviso, quattro a Rovigo e uno solo a Belluno. I restanti sono tra Pordenone, Udine e Trieste.
Per il Consorzio di Bologna, che riunisce otto coop di soci-imprenditori indipendenti e di cui Rewe Italia è il nono socio dal 2004, non è la prima volta. Già nel 2011 Conad aveva inglobato, sempre dal gruppo tedesco, 43 Billa (7 iper e 36 supermercati) dislocati in dieci regioni italiane, portando la propria quota di mercato al 10,6%. Allora, la volontà di Rewe era concentrare il business nel Nord Italia e razionalizzare la rete. In una nota di giugno, il presidente di Rewe International Frank Hensel spiegò come «l’obiettivo strategico era raggiungere una posizione rilevante in tutti i mercati» ma che in Italia «finora non si è raggiunto questo traguardo, nonostante gli investimenti mirati e l’ottimizzazione della rete». «Per queste ragioni abbiamo deciso di abbandonare il segmento dei supermercati in Italia. Il nostro focus in ambito internazionale è sui mercati di successo in Centro ed Est Europa» precisava. Conad, in attesa dell’ok dell’Antitrust, ha già fatto sapere di voler «garantire il posto di lavoro a tutti i 1.220 addetti». «L’acquisizione dei punti di vendita Billa consente di rafforzare la nostra presenza nel Nordest Italia, area nella quale siamo tradizionalmente poco presenti – sottolinea l’ad Conad, Francesco Pugliese – e dare continuità al piano di sviluppo aziendale».
Nel 2011 i punti vendita furono dati in gestione ai soci imprenditori con cambio di insegna. Ma ora nessuna notizia trapela. Rewe, un anno fa, aveva in portafoglio 140 supermercati Billa. Calcoli alla mano, dopo le due operazioni, ne sarebbero rimasti 38, ma l’azienda non conferma numeri. La volontà sarebbe di piazzare tutti i punti vendita e di salvaguardare il lavoro come da accordi. «Non abbiamo ancora informazioni ufficiali, abbiamo lavorato per salvaguardare il lavoro ma avremmo voluto un incontro per la definizione esatta della vicenda e dei numeri» spiega Eugenio Filice della Cgil. A giugno il gruppo contava 3.784 lavoratori nei punti vendita Billa, da trasferire alle diverse società acquirenti, più 240 collaboratori nelle sedi di Milano (amministrazione) e Carmignano del Brenta (logistica) per cui «sarà elaborato un piano sociale con i sindacati» avvertiva Rewe. Nata a Vienna, nel 1953, come profumeria discount, Billa (abbreviazione di Billiger Laden, cioè negozio a buon mercato) è sbarcata in Italia nel 1990 arrivando, grazie anche agli ex Standa, oltre quota 200 punti vendita. «Billa era uno dei gruppi che, dopo aver disdettato il contratto nazionale, più aveva liberalizzato orari e aperture domenicali. Ma forse non è servito a Rewe per rimanere in Italia» chiude la Cgil.
Il Mattino di Padova – 11 settembre 2014