I tagli dello spending review con la riduzione dello standard nazionale dei posti-letto che scende a 3,7 ogni mille abitanti, e lo 0,7 da dedicare a riabilitazione e lungodegenza, non mette in crisi l’Ulss 5. Almeno per quanto riguarda i posti-letto. Per il resto si dovrà fare molta attenzione.
Ma restiamo ai posti-letto. Renzo Alessi, dg dell´azienda sanitaria dell´Ovest vicentino, è tranquillo: «Io non ho problemi. Noi eravamo già sotto il 3 per mille». Oggi i posti-letto dell´Ulss 5 – l´Ulss a banana, come viene definita per la sua atipica conformazione territoriale – sono in tutto 580, così ripartiti: 254 fra il Cazzavillan di Arzignano e l´ospedale di Monteccho Maggiore, 220 al San Lorenzo di Valdagno, 109 nel plesso di Lonigo incentrato soprattutto su riabilitazione e lungodegenza. «No – dice Alessi – non voglio arrogarmi alcun merito. I numeri attuali sono frutto della vecchia programmazione. Io non ho fatto altro che non attivare un posto-letto in più, magari attirandomi le contestazioni e gli strali ripetuti di più di qualcuno, ad esempio a Valdagno, quando anche per le degenze del Cric sono rimasto fermo. Non si è voluto capire in qualche caso che queste sono scelte sofferte, ma obbligate, e che non si fa mai nulla contro nessuno. Io sono in primo luogo per i pazienti e per i loro bisogni». Insomma, un´Ulss più che in regola, che non dovrà leccarsi le ferite della lama tagliente della scure abbattutasi sulla sanità.
«Del resto – aggiunge il dg – la disposizione che ci é stata data qualche mese fa dalla Regione con gli obiettivi da conseguire era precisa. Tutte le Ulss dovevano ridurre. Tutte, anche noi se pure di uno 0,1, superavamo il 3 per mille come standard dei posti-letto. Ma ci è bastato pochissimo per rientrare».
Tutti i numeri dell´Ulss confermano l´impegno a rispettare i tetti stabiliti dalla Regione, «ma – spiega Alessi – esaltando il rapporto costi-benefici, puntando sulla qualità e potenziando i servizi». Nel 2011 i ricoveri ordinari sono stati 17 mila 226: 7 mila 356 a Arzignano, 6 mila 803 a Valdagno, 1.853 a Montecchio, 1.214 a Lonigo. I ricoveri in day hospital sono stati 570, e quelli in day surgery 3 mila 58. Sommando le 3 caselle si ottengono 20 mila 854 ricoveri in un anno, -12 per cento rispetto al 2007, rispetto cioè al mandato dell´ex dg Carraro. Per le 126 mila giornate di degenza (una media di 7,35 per paziente) si sono spesi 54 milioni di euro, 6 milioni 781 mila in meno del 2007, vale a dire il – 11,2 per cento.
Fuori dei parametri fissati dalla Regione resta solo il tasso di ospedalizzazione. Ma appena appena. Venezia chiede il 140 per mille. L´Ulss 5 ha chiuso il 2011 a quota 147,57, e in 4 anni la cifra è calata di 16,68 punti. Alessi si preoccupa, invece, per il taglio del 10 per cento del personale.
«C´ è da capire la norma. Non so cosa voglia significare per il Veneto. Da una parte ci chiedono di assorbire gli statali in mobilità. Dall´altra dovremmo diminuire la pianta organica. Non é che possiamo cambiare gli infermieri con gli impiegati. Qui rischiamo davvero di chiudere gli ospedali».
Il Giornale di Vicenza – 8 luglio 2012