Operatore dello Spisal prima se ne andava in giro per gli affari suoi con le auto di servizio, tutte di proprietà dell´Ulss 4 Alto Vicentino. Poi non contento timbrava anche il cartellino e spariva, per andare sempre nello stesso posto sempre a fare gli affari suoi.
Così ieri il gip ha condannato con rito abbreviato Gianpaolo Pinton, 51 anni, padovano residente a Treviso ma operatore dello Spisal dell´Ulss 4, a quattro mesi e 20 giorni di reclusione. Sostituendo la pena detentiva con una mega multa da 35 mila euro.
I viaggi fuori ordinanza di Pinton risalgono al periodo tra fine 2010 e l´aprile 2011. Secondo l´accusa l´uomo, che come operatore del Servizio prevenzione igiene e sicurezza sul lavoro poteva usare le auto di servizio, già che c´era se ne andava a Marostica per esigenze del tutto personali, che nulla c´entravano con il lavoro. Sfruttando ovviamente il carburante e con le spese di usura dell´autovettura che finivano a carico dell´Ulss. E questo per la legge è peculato.
Ma il pubblico ministero aveva contestato anche a Pinton la truffa aggravata. Perché, sempre in qualità di dipendente dell´Ulss vicentina e in veste di pubblico ufficiale, con vari stratagemmi faceva in modo di timbrare il cartellino delle presenze ma poi si dileguava. E anche in questi casi per andare a Marostica per scopi del tutto personali. Cosa che un pubblico dipendente non può fare, perché in questo modo «si procura un ingiusto profitto corrispondente alle somme percepite» durante quelle ore sottratte al servizio lavorativo vero e proprio. Anche in questo caso, come in quello delll´auto usata a scopo privato, procurando un danno all´ente.
Pinton, a cui la pena è stata sospesa, è stato anche condannato all´interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Il Giornale di Vicenza – 7 luglio 2012