E’ l’incubo dei surfisti, come da tradizione voluta dalla saga cinematografica iniziata da Steven Spielberg. E in effetti le fattezze dello squalo c’erano tutte: muso lungo e affusolato, pinna dorsale e dimensioni imponenti.
Insomma, condizioni più che sufficienti per giustificare un balzo di paura dalla tavola, anche se non si trattava proprio di una bestia di due metri, come avevano riferito i bagnanti che avevano dato l’allarme, ma si sa che in acqua le dimensioni cambiano. L’animale, che comunque misurava più di un metro, è stato avvistato intorno alle 13, appunto da due giovani surfisti che, a un centinaio di metri dalla spiaggia di piazza Brescia, l’avevano visto intento a mangiare una medusa.
I due serfisti, un ventenne e un trentenne, hanno avvisato immediatamente le autorità. La notizia è rimbalzata ai bagnini dele spiagge che si sono affrettati a issare la bandiera rossa: pericolo e divieto di balneazione, a scanso di equivoci. La capitaneria di porto di Jesolo si è portata sul posto con le sue pattuglie per capire di cosa si trattasse e se effettivamente dovessero fare i conti con uno squalo di due metri. A quanto pare, però, non era così.
A quanto apre era una verdesca, animale della famiglia degli squali ma assai poco aggressivo. Una sorta di (quasi sempre) innocuo cugino minore. L’animale, che comunque agli operatori della guardia costiera è apparso disorientato e impaurito, si è allontanato verso il largo ed è sparito nel nulla. A quel punto l’emergenza è rientrata e la bandiera rossa è stata ammainata. Due ore di tensione reale, comunque, in cui si è temuto davvero di poter vedere quella spaventosa pinna dorsale spuntare a pelo d’acqua. La guardia costiera, in ogni caso, per sicurezza nei prossimi giorni continuerà i suoi controlli per verificare che non vi siano altri esemplari in zona.
Davide Tamiello – Corriere del Veneto – 10 luglio 2013