Si possono allevare vitelli con un basso uso di antibiotici. È quanto ha dimostrato una sperimentazione portata avanti dalla cooperativa veneta Azove con l’Università di Padova. Azove, che aderisce a Fedagri, si è posta l’obiettivo di portare nel piatto bistecche più sane attraverso la riduzione dei farmaci impiegati per combattere le malattie respiratorie dei bovini.
La malattia respiratoria nel bovino da carne è la patologia principale di un allevamento, dovuta a più fattori anche ambientali e ha incidenza sulla redditività. Il progetto, Sanibeef, ha portato ad una riduzione superiore al 10% nell’uso di antibiotici, con una diminuzione di circa il 50% dei costi sanitari per singolo capo allevato. I bovini coinvolti nella sperimentazione, dal dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute (Maps) dell’Università di Padova e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sono stati 1.063, di cui 643 di origine francese. «Abbiamo studiato un sistema di allevamento che riduce l’impiego di antibiotici, migliorando la sicurezza della carne, senza danneggiare la produttività per l’allevatore», spiega Fabio Scomparin, presidente di Azove e della Consulta del settore Bovino da carne di Fedagri. «D progetto Sanibeef coinvolge l’intera filiera, dopo due anni di studi e test abbiamo sviluppato un protocollo che diffonderemo tra tutti i nostri soci e agli allevatori del Veneto». Il protocollo Sanibeef prevede di effettuare schemi di vaccini anticipati direttamente presso gli allevamenti d’origine. Inoltre il vademécum raccoglie tutte le buone prassi di gestione dalla fase di inserimento dei bovini in allevamento, fase notoriamente critica e che condiziona l’intera vita dell’animale, all’alimentazione, alla salubrità delle stalle, alle condizioni generali di benessere. Nel vademécum si sottolinea anche l’importanza di abbeverare con acqua di buona qualità e pulita, di effettuare diagnosi precoci e soprattutto della formazione del personale di stalla. I risultati si inseriscono perfetta mente nelle raccomandazioni dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità che ha messo in guardia i governi su un’«era post antibiotica», invitandoli a dotarsi di piani nazionali per combattere la resistenza agli antibiotici. Il gruppo Azove conta 150 soci, una produzione annua di oltre 45mila bovini da carne e un fatturato consolidato di 130 milioni di euro. Produce 60mila tonnellate di materie prime e mangimi ogni anno per l’alimentazione dei bovini. Ha sede a Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova.
ItaliaOggi – 19 agosto 2015