Ormai è risaputo, che non guarda in faccia nessuno. Solo che ora sembra aver puntato davvero il proprio sguardo malevolo sugli under 20: aumentano i contagi da coronavirus, con l’Alta Padovana sorvegliata speciale da giorni dopo la chiusura di quattro plessi scolastici. All’orizzonte, però, non si vede il minimo segnale di miglioramento. Anzi, col passare delle ore cresce la preoccupazione da variante inglese, e basta il dato fornito dal sindaco di Cittadella Luca Pierobon per farsi un’idea: «Su 11 nuovi casi riscontati nelle ultime 24 ore ben sette riguardano ragazzi che hanno meno di 20 anni, di cui sei in età liceale».
Il pensiero corre inevitabile al Tito Lucrezio Caro, scuola superiore della città murata costretta alla didattica a distanza da mercoledì mattina, ma dove la situazione pare essersi stabilizzata. Cinque i liceali contagiati nei giorni scorsi, a cui vanno aggiunti due membri del personale Ata e un docente: a destare preoccupazione sono soprattutto le condizioni di salute di quest’ultimo, per il quale è stato necessario il ricovero in ospedale. «Noi saremmo pronti a riaprire – spiega la preside Antonella Bianchini- vedremo cosa decideranno l’Usl e la Regione. I ragazzi che hanno contratto il virus sono sparsi in più sezioni e non credo si siano infettati a scuola stando vicini. Sono sempre stati molto ligi, bisogna fare loro un plauso visto quello che stanno vivendo. Entro domani verranno tamponati tutti quelli che sono stati a contatto diretto con un positivo. Certo, questo continuo aprire e chiudere non aiuta, siamo tutti stanchi, soprattutto i ragazzi».
Basta spostarsi di pochi chilometri, per la precisione a Villa del Conte, per riscontrare una situazione simile a quella di Cittadella: gli ultimi tamponi effettuati hanno infatti permesso di scoprire negli ultimi due giorni un’altra decina di bambini e giovani in età adolescenziale che si sono contagiati. E a Carmignano di Brenta la musica di certo non cambia, come sottolinea il vicesindaco reggente Eric Pasqualon: «Ci è stata comunicata la presenza di un’ulteriore decina di nuovi casi, il che vuol dire che abbiamo superato le novanta positività». Tra loro c’è don Egidio, parroco del paese: avendo celebrato la cerimonia della prima confessione i circa 60 ragazzi che vi hanno partecipato e frequentano la quarta elementare (soprattutto in paese) effettueranno già oggi il tampone molecolare: «Siamo preoccupati – aggiunge Pasqualon – perché ancora non sappiamo se si tratti o meno di variante inglese. Abbiamo chiesto all’Azienda ospedaliera di poter effettuare uno screening della popolazione su base volontaria, individuando quale punto anche la zona retrostante il municipio e pensando anche una modalità drive-in: stiamo aspettando una risposta in merito, anche perché a livello regionale la nuova indicazione è quella di basarsi sui tamponi molecolari in quanto in grado di individuare anche le varianti». Proseguono intanto le vaccinazioni del personale docente e non di scuole elementari, medie e superiori, che ieri sono partite anche al Padiglione 6 della Fiera: monta però la rabbia di chi non è ancora riuscito a prenotare la propria dose di siero AstraZeneca, visto che dallo scorso lunedì sulla pagina dedicata dell’Usl 6 Euganea campeggia la scritta «Al momento i posti sono esauriti e stiamo lavorando per aprire altre sedute vaccinali, in base alla disponibilità di vaccini».