Ambulatori h24, la Regione Veneto «snobba» la mediazione del prefetto di Venezia
Non è andato a buon fine il tentativo di mediazione tra la Regione e i medici di famiglia intrapreso dal prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, per far finalmente decollare il progetto degli ambulatori h24, al centro della riforma dell’assistenza territoriale prevista nelle nuove schede ospedaliere.
Nessun esponente di Palazzo Balbi si è fatto vivo all’incontro organizzato ieri pomeriggio in prefettura, così al capo di gabinetto e ai rappresentanti della Fimmg, sigla di categoria, non è rimasto che prendere atto della difficoltà di ricomporre una frattura nata dal mancato finanziamento dell’operazione. I dottori di base, primi attori della riorganizzazione, dopo la firma dell’accordo con la Regione avvenuta lo scorso maggio si aspettavano infatti la commissione che doveva essere attivata entro 60 giorni dalla segreteria della Sanità per definire gli aspetti tecnici. Tra cui i soldi per pagare personale e tecnologia delle cosiddette «Medicine di gruppo», dove dovrebbero lavorare anche specialisti e Guardie mediche. Invece non solo la commissione non è mai stata istituita, ma il mese scorso la delibera inerente il contratto di esercizio degli ambulatori h24 non comprendeva lo stanziamento richiesto (la Fimmg parla di un progetto da 100 milioni di euro, la giunta Zaia ha deliberato 25 milioni dal 2012 al 2015, più 230 euro lordi al mese a ciascuno dei 3395 medici di famiglia e ai 400 pediatri di libera scelta). E la commissione Sanità l’ha votata così com’è, senza recepire le osservazioni del sindacato, che a questo punto rompe le trattative e si prepara allo sciopero.
«Prendiamo atto con amarezza che la controparte non ha nessuna voglia di dialogare con noi — dice Silvio Regis, segretario veneto della Fimmg —. La scelta di snobbare l’invito del prefetto, oltre ad essere un atto di scortesia nei confronti di un’istituzione da parte di un’altra istituzione, è l’ennesimo gesto di ostilità verso di noi. O meglio, verso i cittadini, ai quali la riforma è rivolta. Così Palazzo Balbi manca di rispetto soprattutto alla gente, ai pazienti. E allora noi abbiamo le mani libere per organizzare uno sciopero generale, che avrà ripercussioni minime sugli utenti e massime su Usl e Regione». La Fimmg ritira i propri delegati dai comitati d’azienda presenti in ogni Usl per discutere la programmazione sanitaria: di fatto sarà bloccata quella relativa al territorio. Inoltre ha depositato alla Procura di Venezia la ventilata denuncia contro il governatore Luca Zaia e il segretario di giunta Mario Caramel, firmatari della delibera approvata lo scorso 3 ottobre sul contratto di esercizio delle «Medicine di gruppo». Il testo dice che è stata concordata con la Fimmg, la quale smentisce e querela per falso in atto pubblico. Insomma, è guerra aperta.
«Da parte mia c’è la totale disponibilità a risolvere il problema — assicura Luca Coletto, assessore alla Sanità — non sono andato dal prefetto non per cattiva volontà, non snobberei mai un invito rivolto dal rappresentante del governo sul territorio, ma perchè una serie di impegni me l’hanno impedito. Però voglio ricomporre una spaccatura che non conviene a nessuno, tantomeno ai veneti, e rasserenare il clima. La delibera approvata dalla V commissione non è ancora tornata in giunta, perciò si può modificare con le istanze dei medici di famiglia. Basta incontrarsi con calma e senza ansie. E’ vero, la commissione tecnica non è mai stata convocata e bisogna farlo: c’è l’accordo di maggio e va rispettato, la partita è aperta. I soldi — continua Coletto — ci sono, incontriamoci e parliamone. Io sono qua, il contratto di esercizio può essere ritoccato».
Michela Nicolussi Moro – Corriere del Veneto – 14 novembre 2013